L’ultimatum della Casa Bianca a Netanyahu

L’ultimatum della Casa Bianca a Netanyahu di federico thoman «Non è una minaccia, è quello che puoi dire a un Paese amico». Così il portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale americano, John Kirby, ha commentato la lettera che due giorni fa la Casa Bianca ha inviato al governo israeliano. Il contenuto è duplice: da un lato lancia un ultimatum — con scadenza dopo le elezioni del 5 novembre, naturalmente — per cambiare la situazione umanitaria a Gaza (sopra, nella foto Afp, sfollati in strada nella zona di Khan Younis) pena il mancato invio di armi offensive in futuro, dall’altro ribadisce il sostegno alla Difesa dello Stato ebraico, come dimostra in chiave anti-iraniana l’invio dell’avanzato sistema anti-missile Thaad e del personale per manovrarlo. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ribadisce che va rispettata la missione Onu: «Unifil gioca un ruolo importante in Libano». Gli Usa inviano un ultimatum a Netanyahu: tuteli i civili di Gaza, consenta l’invio di aiuti, altrimenti fra trenta giorni si ferma la fornitura delle armi. (ilmessaggero.it)

(Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Washington incalza lo Stato ebraico sugli aiuti umanitari nella Striscia dopo la lettera con ultimatum sulle armi. Dipartimento Stato: "Miglioramenti, ma non basta" (Adnkronos)

Usa e embargo armi a Israele, continua il pressing su Tel Aviv

Lo ha riferito ad Associated Press il dottor Mounir al-Boursh, direttore generale del ministero della Salute di Gaza, precisando che più della metà dei morti erano donne e bambini e che molti corpi rimangono nelle strade e sotto le macerie, con le squadre di soccorso impossibilitate a raggiungerli a causa degli attacchi israeliani. (Corriere della Sera)

Intanto Hezbollah ha rivendicato la responsabilità di alcuni attacchi. Ieri, 115 razzi sono stati sparati contro Israele dal Libano, secondo l’Idf. (Avanti Online)

“Entriamo in una situazione in cui carestia e malnutrizione estreme sono di nuovo probabili”, ha dichiarato, giudicando insufficienti i “50-60 convogli di aiuti alimentari destinati al sud della Striscia”. (RSI.ch Informazione)