Siria, news in diretta: Onu: "1.1 milioni di nuovi sfollati in due settimane", migliaia di corpi in fossa comune a Damasco

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Fanpage.it ESTERI

Gli aggiornamenti in diretta sulla situazione in Siria dopo la caduta dell'ex presidente Bashar al Assad, fuggito a Mosca. Nei giorni scorsi residenti e uomini armati hanno fatto irruzione nelle prigioni governative e liberato i detenuti, alcuni dei quali hanno trascorso decenni dietro le sbarre. Tra questi, ci sarebbero anche cittadini statunitensi. Ieri l'emittente al Jazeera ha detto di aver scoperto una fossa comune, estesa più o meno come un campo di calcio, alla periferia nord-orientale di Damasco, nei pressi del sobborgo di Qutayfa. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri media

Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre le forze del gruppo Hay’at Tahrir al-Sham sono entrate a Damasco. Le reazioni e le analisi si rincorrono, si cerca di leggere quello che sarà un nuovo assetto geopolitico, infinite incognite restano in attesa di risposta. (Vita)

Gli scenari (Sky Tg24 )

Negli ultimi 14 anni di conflitto e crisi, centinaia di migliaia di siriani sono stati uccisi o feriti e più di 13 milioni sono stati costretti ad abbandonare le loro case – la metà della popolazione prebellica. (Nazioni Unite)

Che futuro si delinea per i rifugiati siriani?

Questo è un riassunto di quanto detto dal rappresentante dell’UNHCR in Siria, Gonzalo Vargas Llosa – a cui il testo citato può essere attribuito – durante il briefing stampa di oggi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra. (Notizie Geopolitiche)

"Al 12 dicembre, 1,1 milioni di persone sono state recentemente sfollate in tutto il Paese dall'inizio dell'escalation delle ostilità il 27 novembre. (Il Messaggero Veneto)

La Siria, da oltre un decennio teatro di una delle crisi più complesse e devastanti del XXI secolo, continua a essere un simbolo di sofferenza umana e instabilità geopolitica. Negli ultimi quattordici giorni, il conflitto ha raggiunto nuovi picchi di violenza, causando la morte o il ferimento di centinaia di civili, tra cui un numero significativo di donne e bambini. (Ultima Voce)