Il fallimento (finora) della Cop29 e l’ipocrisia di Unione Europea ed Italia

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EconomiaCircolare.com INTERNO

A una settimana dall’avvio della Cop29, si può già tracciare un bilancio? Diciamo che la rotta è intrapresa e, a meno di improbabili rovesciamenti dell’ultimo minuto, potremmo ricordare la Cop di Baku come quella che sancisce l’arretramento della diplomazia climatica, la vittoria netta delle aziende fossili e il trionfo dell’ipocrisia a livello globale. Non che le sensazioni iniziali fossero buone – un pessimismo confermato dall’elezione del neopresidente degli USA Donald Trump, che ha più volte annunciato di voler fare ritirare gli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi in più rispetto all’era pre-industriale – ma in pochi giorni i segnali emersi che confermano l’umore nero attorno all’edizione 2024 della Conferenza annuale sui cambiamenti climatici si sono fatti talmente evidenti che neppure il più ottuso ottimismo può smentire. (EconomiaCircolare.com)

Ne parlano anche altre fonti

Di Grigor Ghazaryan – I passi falsi dell’occidente. (Notizie Geopolitiche)

Cop29, al via la seconda settimana del vertice sul clima: manifestanti all'interno della sede 18 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Il summit del G20 di Rio potrebbe riaccendere la speranza per un buon accordo alla Cop29 di Baku sul dossier della finanza per il clima. Il vertice Onu in Azerbaijan si sta incagliando. (Rinnovabili)

Un risultato positivo della COP29 è ancora a portata di mano, ma richiederà leadership e compromessi da parte dei Paesi del G20", ha detto. "Il fallimento non è un'opzione. (ilmessaggero.it)

In contemporanea con la proiezione alla Cop 29 di Baku, il Corriere della Sera pubblica il video di Youth4Climate, un’iniziativa del governo italiano in collaborazione col Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) che mira a sostenere i giovani di tutto il mondo impegnati nello sviluppo di soluzioni per rispondere al cambiamento climatico ed essere protagonisti dell'economia del futuro. (Corriere TV)

Non che le sensazioni iniziali fossero buone – un pessimismo confermato dall’elezione del neopresidente degli USA Donald Trump, che ha più volte annunciato di voler fare ritirare gli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi in più rispetto all’era pre-industriale – ma in pochi giorni i segnali emersi che confermano l’umore nero attorno all’edizione 2024 della Conferenza annuale sui cambiamenti climatici si sono fatti talmente evidenti che neppure il più ottuso ottimismo può smentire. (EconomiaCircolare.com)