Simonetta Cesaroni, “i servizi segreti e le altre piste”. L’avvocato della svolta: via Poma, un ambiente di potere

Delitto di via Poma: il gip ha appena respinto la richiesta di archiviazione, 34 anni dopo il delitto, il 7 agosto 1990 Simonetta Cesaroni venne massacrata con 29 coltellate. Avvocato Federica Mondani, lei assiste la famiglia della vittima da molti anni. Si aspettava questa svolta? “Diciamo che è anche la conseguenza di un lavoro importante che abbiamo fatto. Il primo esposto è del 2021, siamo riusciti a portare elementi nuovi”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

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Nell’appartamento di via Poma a Roma in cui fu uccisa Simonetta Cesaroni il 7 agosto 1990 c’erano documenti riservati dei servizi segreti. È questa la tesi della magistrata Giulia Arcieri che ha respinto la richiesta di archiviazione della procura capitolina, dando indicazioni molto precise su come procedere: grande attenzione sull’intervento di “poteri forti” nelle vecchie indagini inquinate. (ilmessaggero.it)

Nell’appartamento in cui fu uccisa Simonetta Cesaroni il 7 agosto 1990, secondo la gip di Roma, c’erano documenti riservati dei servizi segreti. Si voleva proteggere l’ufficio di via Poma e non soltanto l’assassino. (Repubblica Roma)

A quasi 34 anni di distanza dall'omicidio della segretaria uccisa in un appartamento di via Poma, a Roma, il 7 agosto 1990, il gip Giulia Arcieri ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura capitolina e ha disposto nuove indagini su uno dei più misteriosi delitti della capitale, ipotizzando che in via Poma fossero conservati documenti riservati dei servizi segreti e che nell'omicidio sarebbero coinvolti gli 007, i quali avrebbero fatto in modo che investigatori e pubblici ministeri non mettessero le mani su quelle carte top secret. (il Giornale)

Via Poma: gip, tanti errori per apparire frutto scarsa diligenza

Un titolo che suona come un monito e che rimanda alle ombre... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Secondo la gip di Roma Giulia Arcieri vi sarebbe stato il tentativo di proteggere non solo l’assassino di Simonetta Cesaroni, uccisa il 7 agosto 1990, ma anche l’ufficio di via Poma dove ci sarebbero stati documenti riservati dei servizi segreti. (Sky Tg24 )

Sembrano davvero "tanti gli errori investigativi" per apparire "frutto solo di scarsa diligenza o mancata conoscenza", all'epoca, di una "adeguata cultura investigativa". Lo sostiene la giudice per le indagini preliminari, Giulia Arcieri, nel decreto con cui si è opposta alla richiesta di archiviazione sul delitto di Simonetta Cesaroni. (Gazzetta di Parma)