L'Arminuta. La recensione del film
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C’è ancora lo sguardo di una tredicenne sul mondo nel cinema di Giuseppe Bonito.
Il padre non parla, la madre è assente e ostile, due fratelli la prendono in giro e quello più grande, Vincenzo, cerca di sedurla
Dal romanzo omonimo di Donatella di Pietrantonio, un film più riuscito nella parte iniziale grazie anche alla prova di Sofia Fiore.
La ragazzina non capisce se ha sbagliato qualcosa oppure il suo trasferimento forzato è dovuto alla malattia della madre Adalgisa. (Sentieri Selvaggi)
La notizia riportata su altri giornali
Sguardi Altrove Film Festival, manifestazione internazionale competitiva, celebra la sua 28° edizione con un programma di grande impatto, ricco di proiezioni, incontri e appuntamenti, per riflettere insieme sui temi della nostra attualità, e in particolare sul mondo femminile, indagato attraverso lo sguardo delle donne. (MI-LORENTEGGIO.COM.)
Il destino: tra fascino e inquietudine. L’Arminuta di Giuseppe Bonito, direttamente dalla Selezione Ufficiale, traspone sullo schermo l’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, vincitore del Premio Campiello 2017. (Taxidrivers.it)
L'articolo Fichera: “Sarei voluto tornare da Tokyo con una medaglia” proviene da (Sicilia Economia)
– “Mi piacerebbe che la narrazione restituisse soprattutto due cose: da un lato lo sguardo de l’Arminuta, che è testimone suo malgrado, e dall’altro il magma incandescente dei sentimenti laceranti che questa storia contiene”. (The Hot Corn Italy)
Sarà il Cineteatro Massimo di Pescara, Mercoledì 20 ottobre, a proiettare in anteprima nazionale il film “L’Arminuta” di Giuseppe Bonito. E’ la storia di una ragazzina divisa fra due madre e due famiglie, due mondi molto diversi, dalla città viene rimandata nella campagna spopolata dell'Abruzzo. (Histonium.net)
A far saltare il banco basta una bambina che accoglie il pianto di una neonata, prendendola in braccio per consolarla. Nella recensione de L’Arminuta parliamo della terza opera, nonché unico film italiano nella Selezione Ufficiale alla 16esima Festival del Cinema di Roma, di Giuseppe Bonito, regista dalla sensibilità sopraffina e dalla grande capacità di raccontare storie familiari, scomode e profonde, ripulendole da ogni tipo di retorica e facili compromessi. (Lega Nerd)