Condanne esemplari per i rivoltosi inglesi, ma i veri colpevoli sono altrove

La settimana appena trascorsa verrà ricordata come quella dei violenti disordini razzisti seguiti alla tragica strage di Rotherham, sparsi a macchia d’olio su tutto il territorio inglese. Mentre scrivo continuano i processi per direttissima con i quali vengono condannati a pene molto dure individui che hanno partecipato ai disordini o li hanno fomentati sui social media. Due esempi (fonte BBC): Leanne Hodgson, 43 anni, è stata condannata a due anni e mezzo di carcere per aver spinto cassonetti contro una squadra di polizia a Sunderland (Londra, Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Bristol, Hull, Blackpool, Stoke on Trent, Rotherham, Tamworth, Middlesbrough, gli stessi sobborghi proletari dove 45 anni fa i lavoratori delle miniere e delle ferrovie sfidarono (perdendo) Margaret Thatcher, sono oggi il teatro di una furiosa caccia al migrante, di assalti ai centri di accoglienza per i richiedenti asilo e persino ai luoghi di culto musulmani. (Il Dubbio)

Caos in Inghilterra: in arrivo anche un rigido controllo sui social. (Radio Radio)

Lo ha deciso il governo laburista di Keir Starmer, dopo i disordini che hanno sconvolto per dieci giorni molte città, causati dalla diffusione di una notizia che attribuiva falsamente a un immigrato musulmano l’omicidio di tre bambine a Southport. (ilmessaggero.it)

Questa iniziativa è stata adottata in risposta ai recenti disordini che hanno colpito diverse città, scatenati dalla diffusione di una fake news che accusava un immigrato musulmano dell’omicidio di tre bambine a Southport. (Tecnica della Scuola)

Le rivolte anti-immigrazione nel Regno Unito In diverse città si sono verificate violenze. Nate da notizie false circolate sul web hanno evidenziato un problema che, risalente ai tempi della Brexit, il governo è chiamato ad affrontare. (Open Migration)

Intanto, il governo introduce l’ora obbligatoria nelle scuole contro le fake news e i Conservatori accusano il premier di essersi mosso tardi e male e Farage parla di rischio per la libertà di espressione. (Secolo d'Italia)