L’assassinio di Ismail Haniyeh: una scommessa rischiosa con possibili scenari di de-escalation
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Di Redazione L’uccisione di Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, seguita dall’eliminazione del comandante militare di Hezbollah, Fuad Shukr, da parte di Israele, segna una mossa audace e rischiosa che potrebbe avere effetti disastrosi o, al contrario, avviare un processo di de-escalation in un Medio Oriente già carico di tensioni. La morte di Haniyeh, avvenuta a Teheran, ha scatenato reazioni forti e contrastanti: da una parte, c’è chi interpreta la sua scomparsa come una manovra strategica capace di rimodellare i negoziati di pace; dall’altra, chi teme che questi eventi, caratterizzati da colpi di scena, non faranno altro che aggravare una situazione già tragica. (Mosaico-cem.it)
La notizia riportata su altre testate
Le compagnie aeree nel frattempo sospendono i voli, mentre l’Iran e Israele si scambiano promesse di sangue. Le tensioni tra Israele e Iran, amplificate dall'assassinio di Ismail Haniyeh, hanno creato una situazione di grande instabilità nel Medio Oriente (QuiFinanza)
A Doha arriva il feretro di Ismail Haniyeh, il lutto della moglie Amal 02 agosto 2024 (Il Sole 24 ORE)
Uomo pragmatico e portato al dialogo, Meshal ha, secondo alcuni esperti della storia dell'organizzazione palestinese, un tallone d'Achille nell'ascesa alla leadership: non ha infatti ottimi rapporti con i più grandi sostenitori regionali della causa palestinese, da Hezbollah all'Iran e la Siria, mentre ha legami consolidati con il Qatar e con la Turchia. (Tiscali Notizie)
I funerali del leader di Hamas Ismail Haniyeh e della sua guardia del corpo si sono svolti a Doha, con centinaia di persone che si sono riunite fuori e dentro la Moschea dell'Imam Muhammad bin Abdul Wahhab. (Il Sole 24 ORE)
Tel Aviv ha convocato il viceambasciatore turco: sgradita la decisione di abbassare le bandiere in segno di lutto per l’uccisione del capo politico di Hamas a Teheran (Open)
Dicevano: nessuno è pro Hamas, semmai ci esprimiamo a favore del popolo palestinese. Contrordine, compagni! Subito dopo il 7 ottobre, sull’onda dell’orrore e dell’emozione suscitati da quell’atroce pogrom anti -israeliano, ci erano stati ripetuti ossessivamente tre concetti da parte di chi – ora lo sappiamo: con ipocrisia e animo insincero – esprimeva da sinistra formali e frettolose condoglianze al popolo ebraico. (Liberoquotidiano.it)