La Francia di Barnier rinvia il taglio del deficit al 2029 e minaccia più tasse sui redditi alti

Nella sua “déclaration de politique générale”, che possiamo considerare a tutti gli effetti un discorso d’insediamento, il nuovo primo ministro Michel Barnier ha giudicato grave la condizione dei conti pubblici in Francia, paventando il rischio che il deficit fiscale salga al 6% del Pil quest’anno. Sarebbe un rapporto di gran lunga superiore al 4,4% programmato dal precedente governo. Per questa ragione, non ha nascosto ai deputati dell’Assemblea Nazionale che saranno necessari misure “urgenti e radicali” per contenere il debito “colossale”. (InvestireOggi.it)

Ne parlano anche altre fonti

Il neo-premier presenta il programma del suo governo di centrodestra. Il Rassemblement National pronto a lasciarlo nascere: «Ma vari una nuova legge sull'immigrazione» (Open)

“Siamo collettivamente a uno spartiacque”, ha detto ieri il primo ministro francese, Michel Barnier, nel suo discorso di politica generale all’Assemblea generale per presentare il programma del suo governo. (Start Magazine)

La sinistra, specie i deputati della France Insoumise, hanno contestato l’ora e venti di intervento sventolando le tessere elettorali, per denunciare così il “tradimento” del voto di luglio. (Sky Tg24 )

Francia, manovra di sacrifici: 40 miliardi di tagli alla spesa e 20 di aumenti delle tasse

Nel suo intervento all'Assemblea nazionale, Michel Barnier ha presentato il suo programma che contiene cinque priorità. Saranno però necessari compromessi. Proteste e manifestazioni in tutta la Francia Il suo discorso all'Assemblea nazionale è durato un'ora e 22 minuti. (Euronews Italiano)

Nel suo discorso programmatico di ieri all’Assemblea nazionale, nella giornata di sciopero nazionale e cortei in tutto il Paese, il neo premier Michel Barnier ha annunciato tagli drastici alla spesa pubblica, che rappresenteranno i due terzi della manovra e il “contributo straordinario” dai … (Il Fatto Quotidiano)

Venti miliardi di imposte. Senza interventi, il disavanzo salirebbe al 7% del pil. (Il Sole 24 ORE)