Haiti: il numero di bambini reclutati dai gruppi armati è aumentato del 70% in un anno

Nel frattempo, i bambini che vivono nelle aree sempre più ridotte al di fuori del controllo dei gruppi armati sono spesso visti con sospetto e rischiano di essere marchiati come spie o addirittura uccisi dai movimenti di vigilantes. Quando disertano o rifiutano di unirsi alla violenza, la loro vita e la loro sicurezza sono immediatamente a rischio. “In molte zone di Haiti i bambini sono sottoposti ad atrocità che nessun bambino dovrebbe mai sperimentare, lasciando loro cicatrici psicologiche ed emotive che potrebbero perseguitarli per tutta la vita”, ha aggiunto Russell. (UNICEF Italia)

Ne parlano anche altri giornali

PORT-AU-PRINCE, 25 NOV - Il numero di minori reclutati dalle organizzazioni criminali di Haiti è aumentato del 70% nel 2024. Il picco senza precedenti registrato tra il secondo trimestre del 2023 e il 2024 indica un peggioramento della situazione sull'isola caraibica, che affronta una delle peggiori crisi politiche, sociali e umanitarie della sua storia. (Il Messaggero Veneto)

Ieri, lunedì 25 novembre, alcuni funzionari sono stati trasportati nella città settentrionale di Cap Haitien in elicottero, mentre altri lasceranno direttamente il Paese con voli appositi. (L'INDIPENDENTE)

Negli ultimi giorni, gli agenti di polizia hanno fermato più volte i nostri veicoli e hanno minacciato i membri dello staff, dopo che già l’11 novembre un’ambulanza di MSF era stata attaccata, almeno due pazienti che erano a bordo sono stati giustiziati e il team ha subito danni fisici. (Medici Senza Frontiere)

Medici senza Frontiere sospende le attività a Port-au-Prince

Città del Vaticano Lo sguardo perso nel vuoto e tra le braccia un fucile, quasi più grande di lui. Forse ha già ucciso qualcuno o si sta preparando a farlo. (Vatican News - Italiano)

Come avevano previsto i movimenti popolari, la tanto celebrata Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza ad Haiti si sta dimostrando totalmente irrilevante: malgrado il dispiegamento, alla fine dello scorso giugno, delle forze di sicurezza keniane, a cui si sono poi uniti contingenti militari di altri paesi, le bande criminali controllano ancora l’80% di Port-au-Prince, seminando più che mai il terrore tra la popolazione. (il manifesto)

Medici senza frontiera ha dovuto sospendere temporaneamente le attività a Port-au-Prince, ad Haiti, dopo che il team e i pazienti sono stati vittime di ripetute minacce e violenze da parte della polizia. (Avvenire)