L’ITIA torna a parlare precisa: “Nessun trattamento di favore a Jannik Sinner”

Una questione che sta assumendo sempre più dei connotati di un confronto politico. Il caso di doppia positività accidentale al Clostebol di Jannik Sinner è un tema evergreen nell’attualità. Il ricorso della WADA al TAS, con la richiesta di condanna per il tennista italiano a 1/2 anni, ha fatto e continua a far discutere e, sulla base di quanto pubblicato dall’Agenzia mondiale dell’antidoping, il nodo della questione non sarebbe nel merito, ma nel diritto. (OA Sport)

Su altre testate

Jannik Sinner non ha goduto di alcun trattamento di favore sul caso Clostebol: è questa la sintesi di quanto ha comunicato quest'oggi l'Itia (l'Associazione internazionale per l'integrità nel tennis) che aveva subito scagionato il numero uno del mondo con una sentenza netta e cristallina che parlava di " assunzione involontaria " per la contaminazione della famosa pomata utilizzata dall'ex fisioterapista dell'altoatesino, ma che intende ora fare chiarezza su una vicenda dall'eco mediatica internazionale dopo che la Wada (Agenzia mondiale antidoping) ha fatto ricorso al Tas (Tribunale arbitrale dello sport) contro la decisione di marzo dell'Itia, riaprendo di fatto il caso. (il Giornale)

"Il processo di gestione dei casi antidoping è complesso e comprendiamo che può essere fonte di confusione comprendere le differenze di esito o le incongruenze percepite nel processo". (Sport Mediaset)

Sinner, il tribunale del tennis ha la coda di paglia: “nessun favoritismo per lui”. Sotto attacco dopo il ricorso della Wada, il tribunale indipendente diffonde un comunicato che è un autogol mediatico, evidenzia l’imbarazzo (IlNapolista)

Sinner e il caso doping, parla l’Itia: “Il nostro giudizio è indipendente dal profilo del giocatore coinvolto”

“Il processo di gestione dei casi antidoping è complesso e comprendiamo che può essere fonte di confusione comprendere le differenze di esito o le incongruenze percepite nel processo. Per essere assolutamente chiari, il processo è definito dal Codice mondiale antidoping, stabilito dall’Agenzia mondiale antidoping e dal Programma antidoping del tennis. (la Repubblica)

L’Itia (International Tennis Integrity Agency) torna a parlare del caso Sinner in occasione della relazione del terzo trimestre del 2024. (Tuttosport)

Così il ceo dell’antidoping del tennis, Karen Moorhouse, difende la decisione dell’Itia nata dalla valutazione di «circostanze, fatti e dati scientifici», indipendntemente dal «profilo del giocatore coinvolto». (Il Sole 24 ORE)