Banche dati violate, Meloni: il dossieraggio è eversione. Il Governo vuole blindarsi con un decreto
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"Tacete, il nemico vi ascolta" era uno dei più famosi slogan usati dalla propaganda fascista. Il nemico di allora oggi è la grande rete di dossieraggio che ha schedato praticamente l'intero Paese. Una cosa immensa scoperchiata dalla inchiesta della Dda di Milano e della Dna. C'è una melma che bolle nel pentolone scoperchiato in questi giorni. L'indigazione accomuna tutta la politica nei suoi rappresentanti, dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai partiti di maggioranza fino alle forze di opposizione. (Italia Oggi)
Su altri giornali
La sorella della premier Giorgia è tra le figure più spiate dall’infedele dipendente di Banca Intesa Sanpaolo. Coviello è ora indagato per aver spiato illecitamente i conti correnti di politici, vip e figure istituzionali. (Corriere della Sera)
Uno degli arrestati, Nunzio Samuele Calamucci, avrebbe spedito una mail da un account «intestato a Mattarella, con nome e cognome». (L'Unione Sarda.it)
“Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”. (Buttanissima Sicilia)
Chi se lo aspettava che la campionessa degli eredi-al-quadrato (del Duce e di Berlusconi) riuscisse a preoccuparsi per lo Stato di Diritto? Addirittura evocando il rischio eversivo! Sbalordisce ed accende una speranza perché in questi mesi abbiamo più volte adoperato le stesse parole, ma per denunciare condotte, leggi o proposte di legge del suo Governo, della sua maggioranza. (articolo21)
Crescono con il passare delle ore le reazioni politiche al caso delle informazioni rubate dalle banche strategiche, al centro dell’indagine della Dda di Milano e della Dna. (Sky Tg24 )
«Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi - spiega la premier - quando si capiva che sarei potuta andare al governo. E anche Giorgia Meloni reagisce indignata all'ipotesi di essere (o essere stata) un'«osservata speciale». (il Giornale)