Calleri, il cordoglio della Lazio per l'ex Presidente

Calleri, il cordoglio della Lazio per l’ex Presidente. Il presidente Claudio Lotito e tutta la Società piangono la scomparsa di Gianmarco Calleri Tramite i propri canali ufficiali il presidente Lotito e tutta la Lazio ricordano l’ex presidente della società, Gianmarco Calleri, scomparso oggi. Di seguito il comunicato: COMUNICATO– «Il presidente Claudio Lotito e tutta la Società Sportiva Lazio piangono la scomparsa di Gianmarco Calleri, ex calciatore e Presidente biancoceleste dal 1986 al 1992. (Lazio News 24)

Su altre fonti

Calleri rimise in sesto definitivamente il club e nelle stagioni seguenti, aiutato anche dagli incassi del botteghino, portò alla Lazio giocatori come Ruben Sosa, Thomas Doll, Karl-Heinz Riedle e avviò anche la trattativa per Gascoigne. (Eurosport IT)

Condividi la notizia: Nato a Busalla, Genova, il 10 gennaio 1942, dopo la carriera da calciatore, in serie B con Novara, Monza e Lazio, si dedicò all’attività imprenditoriale e nel 1986, assieme al fratello Giorgio e al finanziere Bocchi, acquistò il club biancoceleste diventato dirigente sportivo. (Tuscia Web)

L’Inter è la squadra del cuore, per forza di cose, ma era come per mio padre una seconda famiglia. Facchetti, chi è il giocatore che più di tutti ha amato nella storia dell’Inter? (Inter-News)

Sotto la sua guida la Lazio ottenne nel 1986-87 una storica salvezza in B nonostante i 9 punti di penalizzazione Di Redazione Sport (Corriere della Sera)

"Ha fatto parte della Lazio del meno nove, quando poi ci salvammo in B. Ho un bel ricordo di lui e anche di suo fratello Giorgio, entrambi ci hanno aiutato a salvarci. Io ero molto giovane all'epoca, ma ripeto: ci hanno dato una grande mano e oggi se ne va un pezzo della Lazio". (TUTTO mercato WEB)

Nel 1986, assieme al fratello maggiore Giorgio e al finanziere Renato Bocchi, rilevò la Lazio dal gruppo allora guidato da Franco Chimenti. Per breve tempo calciatore, Calleri si dedicò in seguito alla carriera di dirigente sportivo con l'Alessandria. (Corriere del Ticino)