Quando tagliamo il ramo secco del Consiglio d’Europa?
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Quando tagliamo il ramo secco del Consiglio d’Europa? La deriva razzista attribuita dal Consiglio d’Europa alla polizia italiana, e in fondo alla stessa Italia, è un clamoroso caso di abuso d’Europa. Il corsivo di Damato La deriva razzista attribuita dal Consiglio d’Europa alla polizia italiana, e in fondo alla stessa Italia, è un clamoroso caso di abuso d’Europa. Che è stato compiuto da un organismo internazionale che con questa iniziativa offensiva, che ha accomunato in una reazione di sdegno i presidenti della Repubblica e del Consiglio, non purtroppo le opposizioni, o non tutte, non è più soltanto da “non confondere”, come avvertono i siti informativi, con l’Unione Europea e i suoi derivati, dal Consiglio alla Commissione e al Parlamento continentale. (Start Magazine)
Se ne è parlato anche su altri giornali
I tribunali che applicano il pregiudizio ideologico alle sentenze in materia di immigrazione (e non solo) sono un caso abnorme e non c’è bisogno di aggiungere niente a quel che già abbiamo scritto. (Liberoquotidiano.it)
Clicca per guardare Il Rapporto del Consiglio d'Europa che accusa di razzismo le forze dell'ordine italiane. Possibile. ma se applichiamo all'esterno la stessa chiave di lettura allora qualcosa non quadra (AlessioPorcu.it)
Nonostante qualche apprezzamento su poche buone leggi, nessun dubbio che il Rapporto dello International Independent Expert Mechanism to Advance Racial Justice and Equality in Law Enforcement – gruppo delle Nazioni unite per il superamento del razzismo nel sistema poliziesco e giudiziario – rappresenti una chiara bocciatura dell’Italia. (il manifesto)
Ottaviani ed al Responsabile Organizzativo Lega Lazio, On. Abbruzzese con la finalità di definire un nuovo modello di partito, contraddistinto da una struttura articolata su una pluralità di settori di competenza ciascuno dei quali viene assegnato alla responsabilità di un militante. (Frosinone News)
Che, secondo il documento, farebbero «profilazione razziale» durante le attività di indagine, controllo e sorveglianza. L'accusa più pesante è rivolta alle forze dell'ordine. (il Giornale)
L’organizzazione internazionale composta da esperti indipendenti nominati dai governi dei quarantasei paesi membri ha diffuso ieri un rapporto che si basa su «analisi documentali, un sopralluogo nel paese e un dialogo confidenziale con le autorità nazionali»: vi si sostiene che polizia e carabinieri italiani non paiono essere neppure «consapevoli» dell’entità del problema. (il manifesto)