Putin non vedrà Assad: Mosca tratta con i ribelli sulle basi russe

La decisione di concedere asilo politico a Bashar al-Assad è stata presa direttamente dal presidente russo Vladimir Putin , come ha confermato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. Tuttavia, un incontro tra Putin e il deposto presidente siriano non è in programma, secondo quanto riferito da Ria Novosti. Peskov ha dichiarato: «Non esiste un incontro del genere nel programma ufficiale del presidente. (Gazzetta del Sud)

Se ne è parlato anche su altri media

Il Paese era da decenni nei fatti un protettorato iraniano e sotto la tutela di Mosca. Tant’è che l’ormai deposto dittatore Bashir al-Assad ha ottenuto insieme ai familiari più stretti asilo politico proprio da Vladimir Putin (InvestireOggi.it)

Dopo la fine del regime di Bashar al Assad, il Cremlino sa che il destino della sua fortezza siriana è avvolto da nubi cupe. Il nuovo uomo forte di Damasco Ahmed al Shaara, più noto con il nome di battaglia… (la Repubblica)

A legare le due crisi in uno scenario di instabilità, che è comunque oramai globale, non è solo il ruolo di Mosca. Il tycoon intanto è sicuro: "Zelensky vuole la pace, Putin ha perso" (Adnkronos)

Un porto libico per la Russia?

Il destino delle basi aeree e navali russe in territorio siriano è in bilico dopo la drammatica cacciata del presidente Bashar al-Assad, alleato del Cremlino. L'agenzia di intelligence militare ucraina sostiene che la Russia si sta ritirando dalle sue basi siriane. (Euronews Italiano)

Di Stefano Maciocchi Il leader di HTS ha rassicurato (a parole) Putin sul mantenimento delle sue basi militari in Siria ma agli occhi del mondo gli accadimenti degli ultimi giorni risuonano come un pesante ridimensionamento russo in questa area. (Il Fatto Quotidiano)

(di Filippo Del Monte ) Tartus è il secondo porto della Siria dopo Laodicea, e disporre di una base navale lì per Mosca aveva significato porre un tassello fondamentale per la sua brosok na Jug (corsa verso sud), cioè il raggiungimento dei "mari caldi", che è stata sempre il traguardo strategico irraggiungibile della Russia zarista. (Difesa Online)