Manovra, slitta il via libera: ok a Ires premiale per aziende che reinvestono
A frenare l'iter il cortocircuito sullo stipendio dei ministri e la difficoltà a districarsi in un fascicolo con numerosissime riformulazioni Il cortocircuito sullo stipendio dei ministri e la difficoltà a districarsi in un fascicolo con numerosissime riformulazioni: non basta la maratona notturna a districare la matassa con micro e macro modifiche alla manovra. Salta l’obiettivo di dare il mandato al relatore prima dell’intervento alla Camera di Giorgia Meloni, e slitta la capigruppo chiamata a fissare l’arrivo in Aula del testo. (LAPRESSE)
La notizia riportata su altri media
Ma non accadrà, nonostante le polemiche e nonostante che ieri in conferenza dei capigruppo questa decisione sulla tempistica sia stata presa a maggioranza e non all’unanimità come è prassi in queste circostanze. (L'Eco di Bergamo)
Da venerdì 20 dicembre, alle ore 11, inizierà quindi la votazione per appello nominale con dichiarazioni di voto alle 9:30. Salvo sorprese, le dichiarazioni di voto e il voto finale dovrebbero concludersi entro la giornata di venerdì, con l’esame che proseguirà dalle 12:30 alle 20 con le votazioni dei restanti articoli, delle proposte emendative e degli odg. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Manovra. I lavori in commissione Bilancio proseguiranno nel pomeriggio. Ecco le prime novità (Quotidiano Sanità)
In nottata la Commissione ha dato il via libera alla Manovra. L’ok dell’aula arriverà dopo Natale. Vediamo le novità. Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)
Poi corsa al Senato per l’ok definitivo, che però potrebbe arrivare solo il 28 dicembre, proprio a causa dei ritardi accumulati. ROMA – Sono ripresi i lavori per l’esame della manovra in commissione Bilancio alla Camera dei deputati. (la Repubblica)
L’ultimo vagone della legge di bilancio è quello dell’assalto alla diligenza, dagli oratori ai ciclisti, dal reddito di libertà agli spettacoli itineranti, dalle assunzioni in Calabria all’economia del mare, non poteva mancare, anche se con risorse ridotte, la tradizionale corsa all’ultimo posto per incassare piccole o grandi prebende, taglio medio mezzo milione di euro per un salvadanaio da rompere di 120 mln di euro. (Italia Oggi)