Omicidio a Roma: donna accoltella l'ex nel cortile di casa
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Una donna 36enne, Simonetta Cella, ha ucciso l'ex compagno, Gianluca Monaco, di 43, con una coltellata al petto al culmine dell'ultimo dei tanti litigi, come riferito dalle testate nazionali. La tragedia è avvenuta venerdì 6 dicembre sul litorale romano, nel cortile del condominio in cui viveva la donna, reo confessa, che avrebbe utilizzato un coltello da cucina per colpire l'uomo. A chiamare il 112 è stato un vicino di casa che ha notato il corpo riverso a terra del 43enne. (Sardegna Live)
Se ne è parlato anche su altre testate
Prima la lite, legata a questioni economiche e alla gestione dei rapporti con la bambina. Entrambi di Nettuno, padre e madre di una bambina di 7 anni, in passato (quando stavano ancora insieme) avevano gestito un bar sul litorale. (latinaoggi.eu)
Caro Giacomo, non si tratta di una mera impressione, bensì di un modo collettivo di pensare e di vedere la realtà. (il Giornale)
Sono increduli i vicini di casa di Gianluca Monaco, l’uomo ucciso a coltellate dalla ex compagna Simonetta Cella, con la quale aveva avuto una bambina. In via Grondo, nella zona del quartiere Cretarossa a Nettuno, dove da qualche tempo l’uomo viveva insieme ai genitori e alla figlioletta, tutti lo conoscevano. (Il Granchio - Notizie Anzio e Nettuno)
IL CASO ROMA Un appuntamento per gestire alcune questioni in sospeso si è trasformato nell’ennesima lite sfociata in un omicidio. Gianluca Monaco, bagnino di 43 anni, è stato accoltellato e ucciso l'altro ieri sera dall'ex compagna, Simonetta Cella, di 36, che si è poi costituita, presentandosi ai carabinieri: ad accompagnarla è stata la sorella a cui l'omicida si è rivolta durante la fuga. (ilmessaggero.it)
L'allarme è stato lanciato da un inquilino del complesso in cui vive Cella, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di Monaco. La tragedia si è consumata alle 22.10 circa, al culmine di una lite, l'ennesima, sorta per motivi economici e riconducibili anche alla gestione della figlia. (latinaoggi.eu)
La donna, poi, è andata dai carabinieri a costituirsi: in caserma si sarebbe presentata con i vestiti ancora sporchi di sangue. A quel punto le forze dell'ordine l'hanno arrestata e portata al carcere di Rebibbia. (Liberoquotidiano.it)