Sfruttati e spiati - Catanzaro, nel supermarket degli schiavi a 4 euro all’ora anche intercettazioni illegittime «per sentire i commenti» dei dipendenti

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Sfruttati e spiati Gli imprenditori avrebbero piazzato un registratore ambientale per monitorare il malcontento negli uffici. Ma la Guardia di finanza ascoltava tutto. L’inchiesta Ergon documenta diritti violati e sfoghi: «Non sono andata da mio padre morente perché dovevo venire a lavorare» Un registratore ambientale dotato di una scheda telefonica con risponditore automatico. Questo apparecchio era stato piazzato da Paolo Paoletti, imprenditore nel settore dei supermercati tratto in arresto martedì con l’accusa di avere sfruttato i propri dipendenti, e dalla moglie e collaboratrice Anna Valentino, per la quale il gip di Catanzaro ha disposto i domiciliari, per intercettare illegalmente due dipendenti amministrative. (LaC news24)

Su altri media

Pagati poco, meno ferie di quelle previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro, dover dichiarare incidenti domestici in caso di infortuni sul lavoro. Questo sarebbe, secondo la Procura di Catanzaro, il sistema Paoletti nel trattare i dipendenti. (LaC news24)

Anche Antonio Citriniti, responsabile dei punti vendita, ha scelto il silenzio. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, estorsioni e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico Si è avvalso della facoltà di non rispondere Paolo Paoletti, 58 anni, imprenditore catanzarese nel settore dei supermercati tratto in arresto ieri dalla Guardia di finanza con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, estorsioni e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. (LaC news24)

Lo sottolinea più volte nella sua ordinanza il gip Luca Bonifacio ricordando che i fatti contestati sono avvenuti «in una realtà geografica caratterizzata da un forte tasso di disoccupazione e inoccupazione». (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

L’Ordine dei Consulenti del lavoro di Catanzaro, in una nota, ha precisato che dell’Ordine di Catanzaro che Maria Teresa Panariello, posta ieri ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sullo sfruttamento dei dipendenti della catena di supermercati Paoletti, non è iscritta al relativo Albo professionale. (Il Dispaccio)

Erano diventati dei supermarket degli schiavi, secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini della Guardia di finanza di Catanzaro, i punti vendita della catena dell’imprenditore Paolo Paoletti, di 51 anni, finito in carcere con le accuse di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, estorsioni e reati di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. (CityNow)

Quattro euro l’ora per 50 ore settimanali. Se la busta paga fosse stata superiore a 1.000 euro, tutte le somme eccedenti avrebbero dovuto essere restituite in contanti al datore di lavoro. (Il Fatto Quotidiano)