Ristrutturazione degli impianti elettrici condominiali: contributi fino a 1.200 euro ad alloggio

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Quotidiano del Condominio ECONOMIA

Al condominio (che dovrà conservare la documentazione su costi eventualmente sostenuti) saranno riconosciuti i dovuti rimborsi, erogati direttamente dal distributore.

Si aggiungono poi 100 euro al metro (fino ad un massimo di 1500 euro) per l’eventuale parte di cavo destinata a collegare la colonna montante con il confine di proprietà.

Un provvedimento particolarmente importante per quei condomini con vecchi impianti elettrici che stanno valutando ristrutturazioni o la centralizzazione dei contatori, considerando che il rimborso varierà anche in funzione del livello di pregio delle finiture dell’immobile. (Quotidiano del Condominio)

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Quali interventi. Tecnicamente, i lavori riguardano "la linea in sviluppo prevalentemente verticale che attraversa parti condominiali", cioè i cavi che giungono fino ai contatori elettrici dei singoli appartamenti (o al pannello comune quando i contatori sono tutti raggruppati in un unico spazio). (ingenio-web.it)

Un contributo per promuovere il rinnovo dei vecchi impianti elettrici interni ai condomini (anche palermitani), per migliorarne sicurezza ed efficienza, con rimborsi al condominio per i lavori edili effettuati, fino a 1.200 euro per appartamento coinvolto e fino a 900 euro per ogni piano. (PalermoToday)

Obiettivo della misura è promuovere il recupero dei vecchi impianti al fine di migliorare sicurezza ed efficienza all'interno dei condomini. L’importo del contributo erogato sarà:. . . da 400 a 600 euro per ciascun piano;. (Lavorincasa.it)

L'aumento di potenza del contatore da parte di condòmini che abitano in edifici con impianti elettrici vecchi, potrebbe causare problemi di sicurezza. Una volta rinforzata la rete elettrica e resa più sicura, per i condòmini sarà possibile aumentare la potenza dei propri contatori fino a 6 kW. (Nextville.it)

Bonus impianti elettrici, al via la sperimentazione. La fase sperimentale della regolazione durerà dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, per l’ammodernamento degli impianti realizzati prima del 1970 o nella fascia tra il 1970 e il 1985 se ritenuti critici. (QuiFinanza)