Elezioni Usa, al Senato possibile 50-50: occhio al Nebraska
Sarà un sindacalista licenziato dalla sua fabbrica, un indipendente con poca simpatia per i democratici che sfida una senatrice repubblicana in uno stato del Far West a decidere chi controllerà il Senato degli Stati Uniti nei prossimi anni? Presi nello psicodramma delle elezioni presidenziali del 5 novembre, gli osservatori di tutto il mondo hanno trascurato ciò che accadrà nel Congresso, dove la maggioranza potrebbe cambiare di segno sia al Senato che alla Camera (il manifesto)
Ne parlano anche altre fonti
La Camera invece vota per tutti i 435 seggi. Il primo è quello di strappare un seggio ai democratici e contemporaneamente portare Trump alla Casa Bianca: lo scenario di parità (50-50) verrebbe rotto dal voto del vicepresidente J. (La Stampa)
Chi conquisterà il controllo della Camera dei Rappresentati e del Senato degli Stati Uniti? Appuntamento su Euronews dalla mezzanotte di mercoledì, ora italiana, per seguire in diretta i risultati PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
Dal voto del 5 novembre dipendono, dunque, anche le maggioranze di "Capitol hill" (il Campidoglio che ha sede a Washington e che è stato assaltato dai sostenitori di Trump il 6 gennaio di quattro anni fa). (ilmessaggero.it)
Alle elezioni del 5 novembre potrebbe esserci un doppio, inedito ribaltone al Congresso, con il Senato (si rinnova un terzo dei 100 seggi) che torna ai repubblicani e la Camera (rinnovo completo) che passa ai dem, anche se il secondo scenario sembra piu' incerto, stando ai sondaggi. (Il Mattino di Padova)
È tale l’attenzione rivolta alla corsa per la Casa Bianca che si tende a dimenticare che le elezioni del prossimo 5 novembre decideranno anche quale partito controllerà la Camera e il Senato. A dire il vero, questo è già successo quando è stato eletto nel 2016 ma allora il partito repubblicano non era ancora diventato il partito di Trump. (Il Sole 24 ORE)