Liste d'attesa, emergenza già dimenticata: al palo le misure del decreto anti code
Per un'emergenza, quella delle aggressioni a medici e infermieri, che il Governo prova a tamponare con il decreto legge varato nei giorni scorsi che introduce una stretta (l'arresto differito) ce n'è un'altra, forse la più antica che colpisce la Sanità, che rimanda ancora una volta una possibile soluzione. È l'odiosa emergenza delle liste d'attesa che condanna milioni di italiani a rinviare le cure o a rinunciarci: a due mesi dal varo del piano con cui il Governo punta ad abbatterle - il decreto sulle liste d'attesa è entrato in vigore il 1 agosto - mancano all'appello tutti i decreti attuativi attesi Il decreto legge varato l'estate scorsa fissava tra i 30 e 60 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il termine per far partire alcune delle misure più importanti. (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altri giornali
Le liste di attesa e il cortocircuito legislativo il problema delle liste di attesa è un problema di sanità pubblica prioritario che però viene trattato soprattutto come un problema politico col rischio di adottare misure che peggiorano ulteriormente la qualità della assistenza erogata. (Quotidiano Sanità)
L’emergenza delle liste d’attesa nella sanità sembra essere ancora a un punto morto. (Sky Tg24 )
La legge sulle liste di attesa (’Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie’) è in vigore dall’1 agosto 2024 ma, ad oggi, “resta inapplicata”: mancano infatti ancora all’appello i decreti attuativi ed altri atti previsti per la piena operatività della norma. (Sanità24)
La direttrice Monica Calamai insieme Mirco Santini dirigente dell’unità operativa Governo dei percorsi Outpatient si trovano davanti alla IV commissione presieduta da Francesco Levato di Forza Italia. (Estense.com)
Ora a distanza di 4 mesi dal suo varo, il DL venduto come toccasana per accorciare i tempi per visite e tac è ancora fermo al palo, perché mancano tutti i provvedimenti attuativi previsti per mettere le gambe al “piano Schillaci”. (La Stampa)
«Sappiamo tutti che l’incidenza della povertà assoluta in Italia è significativamente aumentata negli ultimi 15 anni e le cause sono molteplici: le crisi finanziarie ed economiche, ma soprattutto la crisi innescata dalla pandemia che ha acuito le disuguaglianze sociali, impattando in misura maggiore sulla vita delle persone più vulnerabili e incidendo in modo significativo sulla vita delle persone con disabilità e le loro famiglie. (Frosinone News)