Caso Sala, sponda Usa sul detenuto iraniano. Trump non lo richiederà

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Curdi Caso Cecilia Sala

Il governo Meloni attende (con cauto ottimismo) l'udienza della Corte di Appello di Milano del 15 gennaio prossimo, quando i giudici dovranno pronunciarsi sulla richiesta dei domiciliari avanzata dai legali di Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano rinchiuso nel carcere di Opera da metà dicembre e nei confronti del quale gli Usa hanno avviato l'iter per ottenere l'estradizione. È il passaggio chiave, forse decisivo, che l'esecutivo attende per dare una svolta alla trattativa con l'Iran per la liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala, arrestata e rinchiusa nel carcere Evin dal 19 dicembre scorso. (il Giornale)

Ne parlano anche altri media

Cecilia Sala (il Giornale)

Nessun passo indietro. La procura generale di Milano non cambia idea ed è intenzionata a mantenere fermo il proprio parere negativo all'istanza della difesa di domiciliari per Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano fermato a Malpensa il 16 dicembre scorso su richiesta degli Stati Uniti. (MilanoToday.it)

L'udienza in Corte d’appello sul caso di Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano sarà il 15 gennaio. (Italia Oggi)

Abedini, pg di Milano conferma parere negativo a domiciliari per l’iraniano arrestato

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Da quanto si è saputo, allo stato la Procura generale non avrebbe alcun motivo per modificare la propria posizione già espressa per il pericolo di fuga, salvo che nei prossimi giorni non cambi il quadro della situazione. (TGR Lombardia)

Mohammad Abedini Najafabadi per il momento resta in carcere. La procura generale di Milano non intende fare un passo indietro e mantiene il proprio parere negativo all'istanza della difesa che aveva chiesto i domiciliari. (Sky Tg24 )