Israele-Iran: escalation pericolosa

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ISPI ESTERI

Vedere, rilanciare, passare la mano. L’immagine di una lunga e pericolosissima partita a poker può descrivere abbastanza bene l’attuale fase dello scontro tra Israele e Iran. Nella serata di martedì, infatti, la Repubblica islamica ha lanciato contro lo Stato ebraico più di 180 missili, la maggior parte dei quali balistici, come vendetta per l’uccisione di vari esponenti di spicco del cosiddetto Asse della resistenza, ovvero la rete di milizie ed alleati legati a Teheran nella regione mediorientale. (ISPI)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Tensione che si è trasformata nell’attacco iraniano di ieri sera: un morto palestinese a Gerico colpito dai razzi secondo i media. L’Iran ha dichiarato “lo stato di guerra” contro Israele e contro chiunque dovesse sostenere Netanyahu. (Radio Radio)

Alla fine Benjamin Netanyahu ci è riuscito, ad avere un confronto diretto con l’Iran, e la pazienza strategica della Repubblica Islamica sembra finita. Dopo una lunga escalation di azioni ostili con cui saggiare le reazioni di Teheran – dagli attacchi militari contro le forze sue e dei suoi alleati tra Libano e Siria, agli attentati e agli omicidi mirati anche sul suolo iraniano, dalla paternità mai confermata né smentita - il governo di Israele può finalmente incassare proprio quella reazione, da parte iraniana, che giustificherebbe il conflitto aperto su scala regionale tanto temuto, dal 7 ottobre in poi, quanto oggi più incombente che mai. (Valigia Blu)

Quasi tutti sono stati intercettati, anche dalle forze Usa. L'Iran ha attaccato ieri Israele con oltre 200 missili. (Sky Tg24 )