Ucciso a 19 anni, folla in lacrime all’addio. Il coro degli amici: "Giustizia, giustizia"
Un lungo applauso e il coro "giustizia, giustizia" scandito dagli amici e dalle tante persone presenti all’interno e all’esterno della chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, a Casoria (Napoli). Si chiude così il funerale di Santo Romano, il 19enne ucciso a San Sebastiano al Vesuvio con un colpo di pistola nella notte tra il primo e il due novembre. Alcuni amici del ragazzo hanno acceso dei fumogeni bianchi, tra le lacrime dei familiari e delle persone a lui care. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altre testate
"Dovevamo andare ai baretti, come tutte le altre sere, siamo scesi ed è successo quello che non doveva succedere". Giuseppe è uno degli amici di Santo Romano presenti quando il 19enne è stato ucciso a colpi di pistola da un 17enne per una scarpa pestata a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli (Il Sole 24 ORE)
Ieri, all’esterno della chiesa di Santa Maria delle Cinque Piaghe a Casoria, campeggiava uno striscione: «Con il pallone dentro al cuore, riposa in pace eterno campione». Applausi, lacrime e rabbia. (napoli.corriere.it)
Tra lacrime e applausi centinaia di persone hanno omaggiato la salma di Santo Romano, il 19enne ucciso a colpi di pistola da un giovane di 17 anni dopo una discussione innescata da una scarpa pestata lo scorso weekend nel vicino comune di San Sebastiano al Vesuvio (Il Fatto Quotidiano)
Gremitissima la chiesa, molti sono all’ esterno ad accogliere Santo urlando piu’ volte il suo nome tra lacrime e dolore. Poco prima dell’ ingresso in chiesa, amici con t shirt bianca a bordo di scooter hanno suonato con insistenza i clacson. (anteprima24.it)
Casoria — «La lite? Mi hanno calpestato le scarpe, sono di Versace le ho pagate 500 euro». Emergono nuovi agghiaccianti particolari dalle dichiarazioni rese dal minore accusato di aver ucciso il 19enne Santo Romano, di cui ieri si sono tenuti i funerali nella chiesa di Santa Maria Francesca delle cinque piaghe a Casoria, e ferito un suo amico. (La Repubblica)
La famiglia, la fidanzata, gli amici, i compagni di squadra: tutti avvolti nel mantello della disperazione e a chiedersi “come si fa a morire così” “per la follia che ti travolge poche ore”. È il giorno del dolore, dello strazio infinito che raccoglie le lacrime di centinaia e centinaia di persone. (ROMA on line)