Processo Giulia Cecchettin, quello sguardo di Turetta

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la Repubblica INTERNO

Mi si perdoni se quando penso a Giulia Cecchettin mi torna in mente la santarella della mia infanzia: Marietta Goretti. Entrambe squarciate da lame. La prima da questo uomo in casacca convenzionale che ha deposto in aula e che si chiama Filippo Turetta, la seconda da un ragazzo un po’ tocco di nome Alessandro che fu stuprato per mare da pescatori feroci. Il Turetta che parla nel microfono è immo… (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

E, come in tutte le storie, si deve partire dall’inizio, dai primi indizi di una storia che, purtroppo, appariva già drammaticamente scritta. (ilmessaggero.it)

Turetta, infatti, temeva che i genitori non volessero più vederlo dopo l'arresto. E per questo Filippo ha mentito a mamma e papà. (ilgazzettino.it)

Quello del padre è una freccia spuntata dal dolore ma non vacilla, resta inchiodato al giovane uomo mentre farfuglia di sacchi neri, di un pezzo di scotch, di un corpo ferito difficile da guardare. Gino Cecchettin lo ripete dal primo giorno. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Filippo Turetta ammette la premeditazione: «Ho studiato l'omicidio di Giulia. Scusarsi sarebbe ridicolo, dovrei solo sparire»

Quella di Cecchettin non è una sfida, non è il suo stile: in tutta questa vicenda ha sempre mantenuto i nervi saldi e così ha fatto anche questa volta. Ma lui lo evita. (Corriere della Sera)

L’esame di Filippo Turetta ha mostrato alla Corte d’Assise di Venezia una persona in forte difficoltà; un ragazzo in balìa di una vera e propria ossessione per Giulia Cecchettin, maturata nell’ambito di un rapporto basato su un malato senso di possesso e di gelosia («È stata la mia prima e unica fidanzata»); di una rabbia che non era in grado di controllare e che lo ha portato, l’11 novembre dello scorso anno, ad uccidere la persona con cui più di ogni altra avrebbe desiderato condividere la vita, incapace di accettare la decisione con cui la ragazza aveva deciso di porre fine alla loro relazione e di non vedersi più. (ilgazzettino.it)