Sanità a pezzi, 4,5 milioni rinunciano a cure

Approfondimenti:
PNRR Ponte sullo Stretto

Chi può permetterselo si arrangia da sé. È il dato che emerge con maggiore forza dal settimo rapporto sul servizio sanitario nazionale redatto dalla Fondazione Gimbe e presentato ieri in Senato. Le 200 pagine stilate dal think tank di Nino Cartabellotta certificano lo stato di crisi della nostra sanità a colpi di dati, grafici e tabelle. Ma nel rapporto di quest’anno si disegna il piano inclinato su cui sta scivolando un servizio che oramai non può dirsi universale. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

Un radicale cambio di rotta nella tutela della salute delle persone, un modello di sanità pubblica ispirato da princìpi di universalismo, uguaglianza ed equità e finanziato dalla fiscalità generale. 32 della Costituzione. (La Stampa)

Buongiorno. (Corriere della Sera)

TERMOLI. Nel 7° Rapporto Gimbe sul Servizio Sanitario Nazionale dati, analisi, criticità e proposte: dal finanziamento pubblico alla spesa sanitaria, dai Livelli Essenziali di Assistenza all’autonomia differenziata, dal personale alla Missione Salute del Pnrr, sino al Piano di Rilancio del Servizio sanitario nazionale. (Termoli Online)

Rapporto Gimbe/ Mattarella, Ssn pilastro essenziale tutela diritto salute. «Misure sinergiche per livelli sempre più elevati qualità»

I medici che possono se ne vanno: coccolati e strapagati all’estero oppure in prima linea ma nella tranquillità di una clinica dove le cure si pagano. Al loro posto abbiamo chiamato dall’estero chi stava peggio ed ha accettato di in filarsi in corsia e Pronto Soccorso. (AlessioPorcu.it)

Ci sono due numeri che fotografano le difficoltà del sistema sanitario nazionale. Il secondo dato descrive una situazione non solo desolante, ma aggiunge anche che quella percentuale di incremento delle spese sanitarie a carico delle famiglie è perfino sottostimata: quasi 4,5 milioni di italiani nel 2023 hanno rinunciato a curarsi e di questi 2,5 milioni hanno fatto questa scelta perché non avevano soldi. (ilmessaggero.it)

Per garantire livelli sempre più elevati di qualità nella prevenzione, nella cura e nell’assistenza, è necessaria la costante adozione di misure sinergiche da parte di tutti gli attori coinvolti». La sua efficienza è frutto, naturalmente, delle risorse dedicate e dei modelli organizzativi applicati, responsabilità, quest’ultima, affidata alle Regioni. (Sanità24)