Auto in crisi nera, vendite a picco. Urso all’Ue: il green deal è una follia
"L’Ue obbliga l’industria a produrre e vendere meno macchine endotermiche. Per questo stanno chiudendo gli stabilimenti, mandando in cassa integrazione e addirittura licenziando gli operai. Questa è la follia del green deal". Adolfo Urso soffia sul fuoco di una polemica che i dati sulle immatricolazioni rendono mese dopo mese sempre più rovente. Intervenendo all’assemblea dell’Anfia, l’associazione di filiera dell’automotive, il ministro delle Imprese e del Made in Italy chiede all’Europa un passo indietro sulle multe miliardarie che, dal prossimo anno, le case automobilistiche dovranno pagare se produrranno ciò che il mercato richiede, ovvero modelli endotermici in quantità necessaria a soddisfare la domanda dei clienti che non vogliono passare all’elettrico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ne parlano anche altre testate
Torino — Mentre a Bruxelles il Ppe chiede il rinvio delle multe per le case automobilistiche alle prese con i nuovi limiti di CO2, a Roma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, scommette su un’intesa al tavolo del 17 dicembre con Stellantis, società che ha come primo azionista Exor che controlla anche Repubblica. (la Repubblica)
Le case automobilistiche europee possono tirare un respiro di sollievo: con ogni probabilità, si va verso l'eliminazione del rischio di multe dal prossimo anno per chi non raggiunge gli obiettivi di riduzione delle emissioni. (EuropaToday)
Un testo di sei pagine che se non boccia la condotta della precedente Commissione Ue ne mette sicuramente in dubbio l’efficacia. I popolari (Ppe) sfidano Ursula von der Leyen, anche lei del Ppe, chiedendo un cambio di rotta del Green Deal per l’automobile. (EuNews)
Il Partito popolare europeo – il gruppo (di centrodestra) più grande del Parlamento europeo, al quale appartengono molti membri della Commissione, inclusa la presidente Ursula von der Leyen – ha chiesto una revisione delle politiche comunitarie sull’automobile. (Start Magazine)
Dalla Commissione europea arrivano nuove conferme sulle prime, timide aperture alle istanze dell'industria automobilistica, in particolare sulla questione delle sanzioni a carico dei costruttori per lo sforamento dei limiti alle emissioni in vigore nel 2025. (Quattroruote)
Grandi manovre a Bruxelles, ma anche l'estenuante braccio di ferro con l'intransigenza dei Verdi, sul futuro di un settore automotive messo colpevolmente alle corde da scelte politiche basate sull'ideologia, ma anche a causa degli stessi costruttori che, sulle decisioni prese, hanno mantenuto un atteggiamento passivo e accondiscendente. (il Giornale)