Operazione Blizzard Folgore, procuratore Curcio: colpito storico locale di ‘ndrangheta
Un locale di ‘ndrangheta “storico” quello che è stato colpito questa mattina dall’operazione denomina Blizzard-Folgore, “un locale – ha spiegato il procuratore di Catanzaro Salvatore Curcio incontrando i giornalisti – sopravvissuto a due cruente guerre di ‘ndrangheta, già perseguito quando ancora non esisteva il reato di associazione mafiosa. Dopo la faida dei primi anni 2000 è stata stipulata una tregua che ancora regge”. (CatanzaroInforma)
Se ne è parlato anche su altri giornali
ISOLA CAPO RIZZUTO – Più che ai riti di affiliazione, le nuove generazioni avrebbero dovuto pensare ai profitti. Lo diceva, durante una conversazione intercettata, Luigi Masciari, figura cerniera tra gli affari della cosca di Isola Capo Rizzuto e la provincia di Bolzano, dove si era trasferito per un periodo di tempo. (Quotidiano del Sud)
All’alba di ieri, diciassette persone sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, tra cui tre arresti eseguiti a Egna: si tratta dell’imprenditore Luigi Masciari, 44 anni, originario di Isola Capo Rizzuto, sua moglie (entrambi trasferiti nel carcere di Spini di Gardolo) e il fratello di lei, finito in cella a Bolzano. (la VOCE del TRENTINO)
La luce grazie all’inchiesta Blizzard-Folgore che ha messo in evidenza una serie di attività illegali legate all'organizzazione criminale di stampo mafiosa. Gli investigatori hanno scoperto che la 'ndrangheta utilizzava un sistema sofisticato per infiltrarsi nel mercato delle imprese, creando società fittizie e manipolando crediti inesistenti. (leggo.it)
Perno di queste attività e personaggio di spicco sarebbe un imprenditore calabrese di 44 anni, residente da anni a Egna (difeso dall’avvocato Nicola Nettis di Bolzano), ritenuto al centro di un imponente giro di illeciti fiscali. (Corriere del Trentino)
ISOLA CAPO RIZZUTO – Del suo bazooka era talmente innamorato che lo chiamava «gioia mia». Lo baciava e lo accarezzava, come emerge dalle intercettazioni di una vecchia inchiesta antimafia, quella denominata Pandora. (Quotidiano del Sud)
Chiavette Usb con 'dentro' aziende con prestanome e crediti inesistenti vendute come imprese 'vere', minacce e usura: così la 'ndrangheta è arrivata in Trentino Alto Adige TRENTO. (il Dolomiti)