Clint e la giustizia: un dilemma atroce Stranger eyes: thriller dello sguardo

Clint e la giustizia: un dilemma atroce Stranger eyes: thriller dello sguardo
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In un mondo dove la verità sembra non appartenere e soprattutto interessare più a qualcuno, un giovane regista di soli 94 anni giunto al quarantunesimo film, si chiede ancora come può una società trascurare questo bisogno morale, derubricando costantemente ruoli e comportamenti, dove la legge e l’etica rappresentano ideali irrilevanti. Se lo chiede da tempo e non demorde, chiamando tutti a porsi domande sgradevoli, quesiti laceranti, dilemmi atroci. (ilgazzettino.it)

Su altre testate

Giurato numero 2 recensione film di Clint Eastwood con Nicholas Hoult, Toni Colette, J.K. Simmons, Chris Messina, Kiefer Sutherland, Gabriel Basso, Zoey Deutch (MadMass.it)

Com’è questo Il Gladiatore II di Ridley Scott ? Leggete la nostra recensione del film con Paul Mescal e un inedito Denzel Washington “cattivissimo”. (AMICA - La rivista moda donna)

L'immagine mitologica della figlia di Zeus, animata al computer, viene poi seguita nel film da una donna reale, mingherlina, incinta, con gli occhi coperti da un foulard. La giustizia come dea bendata armata di spada e bilancia apre Giurato numero 2, quarantaduesimo film diretto da Clint Eastwood. (ilmessaggero.it)

Giurato numero 2, recensione: unanimità di giudizio per il nuovo film di Clint Eastwood

Si troverà alle prese con un drammatico dilemma che lo coinvolge in prima persona: salvare se stesso o l’imputato? “Eastwood, a novantaquattro anni, ha una lucidità impressionante nel raccontare una storia dove si parla di giustizia e verità, etica e morale, politica e umanità. (Cineteca di Bologna)

È uscito al cinema in Italia, l’ultimo lungometraggio diretto dal novantaquattrenne regista americano. Quasi interamente ambienta in un’aula di tribunale, un’opera che ha tutta la potenza dei classici. (Sky Tg24 )

A 96 anni Clint Eastwood dimostra per l’ennesima volta – non che dovesse ancora farlo, d’altronde – la sua impareggiabile capacità di creare pellicole in cui mainstream e cinema d’autore sappiano procedere di pari passo. (Spettacolo.eu)