Transenne, curiosi e telegiornali. La lunga attesa di via Castegnate. "Qui in giro c'è l'assassino"

Dev'esserci qualcosa di misterioso che accomuna quella provincia d'Italia che prima o dopo ha subìto profonde ferite sulla pelle della comunità. Un'eterna lotta tra pudore e curiosità che avvolge i paesini diventati luoghi del delitto. Silenzio in strada e chiacchiericcio sottovoce. Sguardi fugaci e finta indifferenza. Tutto si sviluppa in una dicotomia. Anche Terno d'Isola - paese del Nord troppo animato per essere l'ultima settimana di agosto - è un frullato di sentimenti contrastanti. (il Giornale)

Ne parlano anche altre testate

Il personale è al lavoro nel parco di Terno d'Isola, in provincia di Bergamo, e per le vie del paese (LAPRESSE)

Il personale è al lavoro nel parco di Terno d'Isola, in provincia di Bergamo, e per le vie del paese dove si è verificato l'omicidio della 33enne il 29 luglio scorso. (Corriere TV)

I carabinieri di Bergamo e le squadre Mu.Re, Museo Recuperanti, cercano l’arma con cui è stata uccisa Sharon Verzeni il 29 luglio scorso a Terno d’Isola, nel Bergamasco. “È un paese tranquillo, cittadini violenti qui non ce ne sono, è un paese vivo e in questo momento subisce una situazione che non gli appartiene”, ha detto il sindaco di Terno d’Isola Gianluca Sala commentando le ricerche dell’arma del delitto nel parco di via Don Rota. (LAPRESSE)

Sharon, il suo assassino e lo sconosciuto in biciletta: sarebbero tre le ombre sulla scena del delitto avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d'Isola quando, dopo le quattro coltellate sferrate da un misterioso killer (3 alla schiena e una al petto) la barista (Secolo d'Italia)

E sono proprio i volontari del "Mu.re" a verificare in tombini, siepi, aiuole e parchi se vi sia nascosta l’arma del delitto: lo fanno con metal detector e magneti. (Gazzetta di Parma)

A un mese dall’omicidio della barista di 33 anni si cerca il coltello con cui è stata colpita, i dodici reperti (lame e cocci di bottiglia) spediti al Ris nell’immediatezza dell’aggressione non sono l’arma del delitto (ilmessaggero.it)