Centri Albania, Piantedosi: già in programma il primo trasferimento

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Tiscali Notizie INTERNO

"Stiamo già programmando il trasferimento di persone nel centro di Gjader in Albania. Al momento il centro è attivo per 49 posti, può arrivare fino a oltre 140. È un intervento che non costerà un euro in più rispetto alle risorse già stanziate". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, illustrando in conferenza stampa a Palazzo Chigi le principali misure previste dal decreto approvato dal Cdm. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nei centri di Shengjin e Gjader, quindi, potranno finirci anche i migranti attualmente rinchiusi nei Centri di permanenza per i rimpatri in Italia, dunque i destinatari di un decreto di espulsione convalidato dal magistrato. (Liberoquotidiano.it)

Roma, 28 mar. - Il Cdm ha approvato un "dl molto semplice che interviene sulla legge di ratifica del protocollo Albania, non sul contenuto del protocollo, rendendo possibile utilizzare la struttura già esistente anche per le persone trasferite dall'Italia e non solo per quelle trasferite all'esito di procedure di soccorso in mare. (Il Sole 24 ORE)

"Aumentano i costi, aumentano i dubbi giuridici e aumentano le sofferenze per le persone. Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati. (Civonline)

“Il decreto legge cambia concretamente la situazione, perché prevede che gli italo-discendenti nati all’estero saranno cittadini italiani automaticamente solo per due generazioni. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Fra i provvedimenti all'ordine del giorno, ci sono tre decreti legge: uno in materia di cittadinanza, uno per il contrasto dell'immigrazione irregolare per attivare i Cpr nei centri in Albania, e uno terzo in materia di attuazione delle misure del Pnrr e per l'avvio dell'anno scolastico 2025/2026. (ilmessaggero.it)

Il Cdm ha dato il via al decreto Albania che prevede il trasferimento degli immigrati irregolari con decreto di espulsione dei Cpr del paese balcanico e ha approvato inoltre una riforma che definisce una stretta all'ottenimento della cittadinanza italiana: verrà mantenuto l'attuale principio dello ius sanguinis (diritto di nascita) ma con dei limiti per frenare gli abusi provenienti soprattutto dal Sud America: sarà possibile solo per chi ha un genitore o un nonno nato in Italia. (Il Giornale d'Italia)