Napoli-New York, al cinema il nuovo film di Gabriele Salvatores: dal soggetto di Fellini al sogno americano

Napoli-New York è arrivato finalmente al cinema. La nuova pellicola di Gabriele Salvatores, che torna nella sua città d'origine rendendola protagonista del suo nuovo progetto, racconta una storia ambientata nel dopoguerra nel quadro di una Napoli profondamente provata dal conflitto. Nel periodo di massima migrazione di italiani (o più precisamente napoletani) negli Stati Uniti, il film racconta un processo storico che raramente si è ripetuto. (ilmattino.it)

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Nel film lei parla un napoletano d’epoca, del Dopoguerra: quanto è stato difficile?«Mi sono avvicinato con timore alla lingua napoletana, chiedendo in qualche modo permesso ai miei miti partenopei, simboli di una grande tradizione teatrale e cinematografica. (napoli.corriere.it)

Martedì 26 novembre sarà una serata speciale per gli appassionati di cinema: il regista premio Oscar Gabriele Salvatores sarà ospite al Multiplex Giometti Cinepalace di Riccione per presentare il suo ultimo capolavoro, Napoli – New York. (Corriere Romagna)

Salvatores sembrerebbe guardare a Dickens, ma ben presto ci si ritrova soltanto nella polvere di quei romanzi, la stessa con la quale “Napoli-New York” si apre, dopo il crollo della casa dove viveva Celestina, unica superstite tra le macerie, che presto conosce Carmine, uno scugnizzo che vive in strada con piccoli espedienti e con il quale instaura un rapporto di amicizia infantile. (ilgazzettino.it)

Intervista a Pierfrancesco Favino, con Gabriele Salvatores nelle prime napoletane di «Napoli-New York»

Ora quel film ha visto la luce, grazie all’impegno di Gabriele Salvatores, che si è innamorato della storia e se n’è appropriato. «Napoli, New York» è ambientato nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria. (Corriere Fiorentino)

È un film sulla voglia di cambiare vita". "È una storia di solidarietà, ci dice che gli esseri umani sono meglio di come sembrano. (La Repubblica)

I protagonisti di «Napoli-New York» di Gabriele Salvatores non potevano che essere bambini perché sono loro a immaginare i sogni più grandi e vivere le avventure più meravigliose, così per raccontare la storia che parte dalla Napoli del 1940 povera, deturpata e sfiancata dalla guerra, ed arriva oltreoceano, servivano gli occhi di due piccoli scugnizzi, Carmine e Celestina (i giovanissimi e bravissimi Antonio Guerra e Dea Lanzaro), 12 e 9 anni, che, senza genitori né fissa dimora, si imbarcano clandestinamente su una nave diretta in America per raggiungere la sorella e cominciare una vita diversa, lontana dalla miseria. (ilmattino.it)