"Casa di Carta": indagati per la maxi truffa anche tre soggetti da Erbusco, Salò e Borgosatollo

Approfondimenti:
Morti sul lavoro

La «Casa di carta» operava anche a Brescia. Citando la celebre serie tv, è stata chiamata così dagli inquirenti la corposa indagine che ha portato alle prime luci dell'alba di martedì 5 novembre 2024 a smantellare una radicata organizzazione criminale dedica alla sistematica truffa ai danni dello Stato. Nella rete sono finite diciannove persone: sette sono in carcere, altre sette ai domiciliari e altre cinque hanno l'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per tre volte a settimana. (Prima Brescia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Società finte, fatture false, scatole vuote che hanno permesso all’organizzazione di professionisti e faccend… Portare gli operai, «una decina, così li facciamo lavorare, sporcare, fare, brigare...». (La Repubblica)

La banca, che non risulta indagata, fa sapere di essere parte lesa. (Il Sole 24 ORE)

I contratti, invece, non sarebbero mai stati realmente stipulati. Alcune fatture presentate erano vecchie di oltre dieci anni. (brescia.corriere.it)

Truffa allo Stato, falso capannone e operai attori "sporcati" ad arte

Aziende «montate» prima dell’arrivo degli ispettori della banca che doveva concedere i finanziamenti: insegne nuove, macchinari e anche operai assoldati come figuranti. (il manifesto)

Che tempi grami per l'Antimafia. (il Giornale)

Le indagini hanno rivelato una truffa milionaria legata ai finanziamenti garantiti dallo Stato attraverso il Fondo di garanzia gestito da Mediocredito Centrale S.p. Insegne nuove, macchinari e persino operai assoldati come figuranti: questo è il “cinema” messo in scena dagli arrestati nelle inchieste parallele della Procura di Monza e Brescia (ilmessaggero.it)