Morto Calisto Tanzi, il fondatore della Parmalat ed ex patron del Parma Calcio

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Il Resto del Carlino INTERNO

Parma, 1 gennaio 2022 – Si apre con un “lutto eccellente” il nuovo anno a Parma, dove nelle ultime ore è deceduto l’83enne Calisto Tanzi, fondatore della Parmalat ed ex patron del Parma Calcio dal 1990 al 2003.

A dicembre del 2010, arriva la condanna a 18 anni di reclusione per un crac da 14 miliardi di euro

Parmalat: dal successo fino al crac. Tutto comincia negli anni del boom economico, da una piccola azienda alle porte di Parma. (Il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri media

L'ex patron della Parmalat e del Parma è morto nella giornata di oggi. Trofei anche con Malesani allenatore: Coppa Uefa e Coppa Italia nel 1999 grazie ai gol di Chiesa e Crespo (AreaNapoli.it)

Anche dopo il mio ritiro il berrettino ha mantenuto per loro lo stesso valore”, ricordava Lauda. Dopo aver patrocinato gare di sci, Tanzi rivolse il proprio interesse verso la Formula 1 sfruttando il ritorno in auge della Ferrari, campione del mondo 1975 con Niki Lauda, andando ad apporre il proprio marchio sulle tute dei due piloti (l’altro era Clay Regazzoni) del Cavallino Rampante per il 1976. (FormulaPassion.it)

“Con lui abbiamo vinto l’impossibile”. La scomparsa di Calisto Tanzi ha toccato profondamente anche Antonio Benarrivo. Fu così che cominciò la scalata di quel Parma: abbiamo vinto l’impossibile” (Forza Parma)

Sotto la sua guida, il Parma riuscì a conquistare una Coppa delle Coppe (1993), due Coppe Uefa (1995 e 1999), una Supercoppa Europea (1993) e tre Coppe Italia. Ha guidato il club emiliano dal 1989 al 2003, anno del crac Parmalat, quando fu arrestato e cedette il club. (IlNapolista)

Parmalat, secondo la definizione degli inquirenti, diventò così "la più grande fabbrica di debiti della storia del capitalismo europeo". Negli anni Novanta la Borsa, poi le acquisizioni, il ricorso al mercato dei titoli e infine il crac nel 2003. (L'Unione Sarda.it)

Dall'intuizione del tetrapak al fallimento di una multinazionale divorata dai debiti, la parabola di un imprenditore appassionato di sport che fece grande la squadra gialloblù ma finì con l'etichetta di truffatore. (La Gazzetta dello Sport)