Rincari burro, caffè, cacao: la colazione costa sempre di più
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Dal 2021 ad oggi a gravare maggiormente sui portafogli delle famiglie è stato il burro, il cui valore sugli scaffali ha registrato un aumento quasi del 49% e ha toccato 13,35 euro in media al chilo a fine 2024. (Eventi e News in Italia)
Ne parlano anche altre testate
Parla di un “anno record” Guido Sicuro Musetti, presidente dell’azienda Musetti. Ma il record a cui allude ha ben poco di positivo. “Gli aumenti sono stati vertiginosi, in particolare sul cacao e subito dopo sul caffè – spiega – sia la qualità arabica sia quella robusta hanno registrato un rialzo accentuato negli ultimi due mesi. (Libertà)
La tipica colazione allitaliana, che ha come protagonisti burro, caffè e cioccolato, oggi ha un sapore amaro: i rincari delle materie prime stanno facendo lievitare i prezzi, tanto che la semplice tazzina di caffè al bar costa ora il 18% in più rispetto al 2021. (Italia a Tavola)
Ma anche qui si avrà la prima brutta sorpresa del 2025, perché caffè e cornetti rischiano di essere più cari rispetto a quanto ricordassimo a dicembre. Nella giornata di oggi milioni di italiani rientreranno al lavoro e tantissimi probabilmente prima di varcare con animo mesto la soglia dell’ufficio entreranno anzitutto al bar di fiducia per un rito cui è davvero difficile rinunciare: il caffè del mattino. (StartupItalia)
L’inflazione in Italia continua a far sentire il suo peso sui consumatori, con aumenti significativi sui prezzi al dettaglio di alcuni prodotti alimentari di largo consumo. In particolare, a far registrare rialzi imponenti sono il burro, il caffè e il cioccolato, alimenti ormai simbolo di un rincaro generalizzato che pesa sulle famiglie italiane. (Calabria Magnifica)
ROMA. Tutta colpa dei rincari sui prezzi al dettaglio di alcuni dei prodotti alimentari di più largo consumo, dal burro a caffè e cioccolata, con aumenti che si avvicinano al 49%. (Il Centro)
Per quanto riguarda il caffè, i danni alle coltivazioni causate da periodi di siccità prolungata seguita da forti piogge anomale nei paesi produttori (come Brasile, Vietnam, Colombia, Costa Rica, Honduras) ha determinato il crollo delle produzioni facendo schizzare alle stelle i prezzi dell'Arabica e del Robusta sui mercati internazionali, che hanno raggiunto i massimi dagli anni '70. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)