Covid, Crisanti: “adesso sono i vaccinati a rischiare di più. Ecco l’errore da non commettere”

Israele ha avviato la quarta dose senza i dati, fossi il Governo italiano aspetterei e chiederei alle case farmaceutiche i dati”

“L’errore da non commettere – prosegue Crisanti – è quello di mandare in giro i positivi asintomatici.

“Bisogna sempre capire in che situazione ci si trova – spiega ancora Crisanti – .

E ribadisco che io non sono mai stato favorito al Green Pass perché non è una misura di sanità pubblica”. (StrettoWeb)

Se ne è parlato anche su altri media

Quanto al Comitato tecnico scientifico, “io penso che non abbia senso tenere in piedi il Cts ancora a lungo. Sanità pubblica, il Green pass è ininfluente. “Da un punto di vista di sanità pubblica – ribadisce il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova – il Green pass è ininfluente. (Imola Oggi)

Tra gli ospiti della puntata di ieri a L’Aria che tira c’era il professore Andrea Crisanti. Il professore ha detto che la maggior parte dei decessi riguarda persone vaccinate vulnerabili e che il il nostro compito dovrebbe essere quello di proteggerle (Oltre.tv)

È il virologo Andrea Crisanti a bocciare, di fatto, il decreto Covid emanato ieri dal governo, le cui misure principali riguardano proprio quarantene e Dad e certificato verde. Nuove regole quarantena, Crisanti attacca: “Insensato distinguere fra bimbi vaccinati e non vaccinati” Di. (Orizzonte Scuola)

Un problema tutto politico». Non va meglio se ci si sofferma sul capitolo Green Pass, perché «tanto non è mai servito come misura di sanità pubblica». Crisanti: «Il Green Pass? (Secolo d'Italia)

In un'altra occasione sempre nella stessa trasmissione aveva dichiarato: “Con il 90% di vaccinati certi obblighi non hanno più senso. Sempre a la7, sempre alla frastornata Marta Merlino, Andrea Crisanti ieri attaccava le multinazionali farmaceutiche, commentando la "scadenza illimitata" della terza dose (L'AntiDiplomatico)

Sull’obbligo vaccinale invece sostiene: "Se c’è un momento per liberalizzare è proprio fra due-tre settimane, nel momento di massima protezione della popolazione. Esordisce così, Andrea Crisanti, il microbiologo dell’Università di Padova in un'intervista rilasciata a "Il Fatto Quotidiano". (La voce di Rovigo)