Novarese ha contratto una forma con due varianti: “Dal Covid esci distrutto anche psicologicamente. Troppi lo sottovalutano”

La Stampa ECONOMIA

Ha trascorso una settimana con il casco, altri sei giorni con la maschera più leggera e quindi con i tubicini nel naso.

Sento troppe persone che lo sottovalutano e trascurano le precauzioni».

Era positivo al virus su cui si erano innestate due varianti, brasiliana e africana, uno dei pochissimi casi dall’inizio della pandemia.

Dal Covid esci abbattuto nonostante i medici e il personale facciano di tutto per aiutarti: ci chiamavano per nome e questo sembra una banalità ma ti fa sentire più curato, accudito». (La Stampa)

Ne parlano anche altre fonti

E’ stato soccorso da un’equipe del 118 a Mottalciata ma è deceduto prima dell’arrivo in ospedale a Biella. La Procura di Novara coordina gli accertamenti e ha aperto un fascicolo per consentire di effettuare l’autopsia (La Stampa)

L'ospedale Maggiore comunica che sono scesi a 51 i ricoverati covid, -9 rispetto a ieri: 5 sono in terapia intensiva, 7 in subintensiva, 11 a Galliate e 28 nei reparti covid di Novara. In calo i ricoveri. (NovaraToday)

Il professionista si era vaccinato giovedì scorso, nel tardo pomeriggio, al Pala Verdi, con Pfizer La vittima è l’ingegnere Alberto Grazioli, 71 anni, residente in città in via Monte Nero, ma domiciliato a Mottalciata (Biella), dove viveva da anni con la moglie, Donatella Capponi, insegnante in pensione e catechista a Cossato. (La Stampa)

L’uomo, un ingegnere di 71 anni, sarebbe morto di infarto per cause indipendenti dalla somministrazione, avvenuta il giorno precedente il decesso. Anche la sorella dell’uomo era morta anni prima per una morte cardiaca improvvisa (La Provincia di Biella)

«Mio marito - racconta la moglie, Donatella Capponi, insegnante da poco in pensione - si è sentito improvvisamente male a casa, alle quattro del mattino, e subito dopo è avvenuto il decesso. Al momento, infatti, non emergono elementi che fanno pensare a una morte conseguente la somministrazione del vaccino». (La Stampa)