Affiliati ai clan del Vibonese con il reddito di cittadinanza, sequestrati beni per 80mila euro

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
LaC news24 INTERNO

Più in particolare, è stato rilevato che i beneficiari, all’atto di presentazione della domanda o durante l’erogazione del beneficio stesso, avevano omesso di comunicare di essere sottoposti a misura cautelare personale, anche a seguito di convalida dell’arresto o del fermo.

La procura della Repubblica di Vibo Valentia, nell’ambito dell’attività finalizzata a verificare la regolarità della fruizione del reddito di cittadinanza ha richiesto ed ottenuto dal gip del Tribunale di Vibo Valentia l’emissione di un sequestro preventivo finalizzato a sottoporre a vincolo reale le somme di denaro indebitamente percepite da parte di soggetti residenti nella provincia di Vibo Valentia. (LaC news24)

Se ne è parlato anche su altri media

Reddito di Cittadinanza per chi lavora: soldi a disposizione. Sospendere il Reddito di Cittadinanza per chi lavora può sembrare una misura soltanto procedurale, ma in realtà implica una previsione di spesa maggiore e più sul breve termine Reddito di Cittadinanza e contratto a tempo determinato: i requisiti. (The Wam.net)

Con mio zio Luigi – spiega Emanuele Mancuso – non abbiamo mai parlato di queste cose, neanche con i miei parenti, al massimo si parlava in generale della Madonna di Polsi”. “Tant’è – conclude Emanuele Mancuso – che questo avvocato continuava a chiamare al carcere, senza però che io l’avessi nominato”. (Zoom24.it)

Chi l’ha chiesto o un membro del suo nucleo familiare è risultato sottoposto a misure cautelari personali o già condannato per reati di stampo mafioso. Tutte le posizioni sono state segnalate e l’Inps ha disposto la revoca del sussidio e l’attivazione delle procedure di recupero delle somme già indebitamente percepite (Livesicilia.it)

L’indagine ha evidenziato come 23 soggetti, residenti nella provincia di Vibo Valentia, hanno indebitamente percepito il sussidio economico rendendo false dichiarazioni all’atto della richiesta, ovvero omettendo di comunicare informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca entro i termini previsti, durante l’erogazione del beneficio. (wesud)

In particolare sono al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti (ME), diretta dal Procuratore, dott. All’esito degli accertamenti svolti:. (24live.it)

L’indagine ha evidenziato come 23 soggetti avrebbero indebitamente percepito il sussidio economico rendendo false dichiarazioni all’atto della richiesta o omettendo di comunicare informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca entro i termini previsti, durante l’erogazione del beneficio. (Il Vizzarro)