Morte di Luana D'Orazio, da contratto non poteva essere lasciata da sola
Stando alla tipologia contrattuale Luana D'Orazio, la 22enne morta in un'azienda tessile in provincia di Prato in un incidente sul lavoro, non avrebbe potuto essere lasciata sola ma doveva essere affiancata da un tutor.
In quanto "apprendistato professionalizzante", quindi, la ragazza non doveva essere sola al momento dell'incidente.
Lo rivela un servizio del Tg1, dove è stato mostrato e commentato il contratto di Luana: il documento reca il 4 marzo 2019 come data di inizio rapporto
La notizia riportata su altre testate
Sono i primi esiti degli accertamenti del consulente tecnico della Procura di Prato su un orditoio presente nella ditta uguale a quello della tragedia, sequestrato come tutti gli altri presenti in fabbrica. (TG La7)
La ragnatela rilevata dalla perizia eseguita dai tecnici della Asl incaricati dal procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi, potrebbe dimostrare che da tempo il sistema di protezione non era presente sul macchinario dell'Orditura Luana. (La Repubblica Firenze.it)
Fidanzato: "Voglio sapere perchè è morta". Condividi. #Luana D’Orazio, sull’orditoio una ragnatela: da quanto era sollevata la grata? Dopo il clamore iniziale, Orlandi è stato in disparte ma adesso che le indagini della procura entrano nel vivo vuole capire. (Rai News)
Ieri il consulente del pm ha iniziato l'accertamento dall'orditoio gemello trovando, appunto, le 'sicurezze' manipolate. Abbiamo già convocato la cabina di regia per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza nei luoghi di lavoro (Notizie - MSN Italia)
"Per non farci mancare niente siamo alle prese con le possibili dimissioni del direttore Alessandro Sallusti. Le stiamo cercando in queste ore dal diretto interessato e dai manager dell'azienda" commenta all'Adnkronos un membro del Cdr del Giornale. (Yahoo Notizie)
Lo si apprende da fonti della procura di Prato dopo un accertamento del suo consulente tecnico su un orditoio presente nella ditta uguale a quello in cui morì la 22enne. Il macchinario "gemello" di quello in cui morì Luana D'Orazio aveva i sistemi di sicurezza manipolati. (Gazzetta del Sud)