Giornata della Memoria, Liliana Segre: "Sono molto pessimista per il futuro"
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“Purtroppo sono molto pessimista. Il pessimismo aumenta in un tempo come quello di oggi quando nessuno più studia storia, geografia. Quando nessuno si toglie da quel telefonino per pensare. Allora senza cultura, senza morale e senza pensare a se stessi come un ente eccezionale che è ognuno di noi, non si può che essere pessimisti. Quando tutti ormai saremo morti, noi sopravvissuti ormai siamo pochissimi, i nostri diretti eredi e i bravi insegnanti ricorderanno per un po’, poi ci sarà una riga in un libro di storia e poi più neanche quella”. (la Repubblica)
Ne parlano anche altri giornali
È pessimista sul futuro della Memoria, amareggiata dal riesplodere dell’antisemitismo, che «oggi è manifesto, ma c’è sempre stato». Liliana Segre però non si ferma, con la forza di chi sa che deve parlare anche a nome «di quelli che non sono tornati», ancora protetta dallo «scudo di amore» che ricevette da bambina dal padre e dai nonni uccisi ad Auschwitz. (Corriere Milano)
La visita alla Casa Bianca sarebbe la prima di un leader straniero a Washington da quando Trump è rientrato in carica la scorsa settimana. (Tuttosport)
“Io non sono così stupita dell’antisemitismo di oggi. Oggi è manifesto, ma c’è sempre stato, solo che non se ne poteva parlare nei termini sfacciati con cui si fa oggi, termini vergognosi e disgustosi, tutto il peggio che si può dire”. (LAPRESSE)
Il Giorno della Memoria: l'apposizione di una corona davanti alla lapide alla Sinagoga maggiore di Roma con il rabbino capo Di Segni, la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Di Segni e la senatrice a vita Liliana Segre (Corriere TV)
Giornata della Memoria, Liliana Segre al ghetto di Roma tra gli applausi: "Il ricordo della Shoah per me è sempre" (La Stampa)
La senatrice Liliana Segre a margine della deposizione della corona al ghetto a Roma nel giorno della Memoria che ricorda l'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz. «Dobbiamo riflettere sull'importanza di questa giornata perché se l'Europa ha goduto di pace per molti anni, è perché si è arrivati ad una maturità politica e sociale», ha aggiunto Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma. (Corriere TV)