Milano, case troppo care: ecco perché le vendite continuano a calare e anche i milanesi scelgono di vivere in provincia

Milano, case troppo care: ecco perché le vendite continuano a calare e anche i milanesi scelgono di vivere in provincia
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Corriere Milano ECONOMIA

Piccola rassegna stampa tratta dalle pagine di cronaca del Corriere degli ultimi venti giorni. A Milano mancano gli infermieri, i professori e gli autisti Atm. e gli autisti Atm. E ci fermiamo qui. Che cosa lega tra loro queste tre notizie? La risposta è semplice: il caro casa. Chi non ha già un alloggio nella nostra città e compie un lavoro nel pubblico senza avere compiti dirigenziali o svolge comunque una mansione che ha livelli retributivi uguali su tutto il territorio nazionale non ha nessun interesse a venire a vivere a Milano. (Corriere Milano)

La notizia riportata su altri media

Secondo le stime dell'Istat, nel secondo trimestre 2024 i prezzi delle case sono aumentati del 3,2% rispetto al trimestre precedente. Questo contrasta con il primo trimestre, in cui si registrava una crescita tendenziale più contenuta dell’1,6% (VeneziePost)

Secondo le stime preliminari dell'Istat, l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie per fini abitativi o per investimento è cresciuto del 3,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% nei confronti dello stesso periodo del 2023 (era +1,6% nel primo trimestre 2024). (LA STAMPA Finanza)

Perché a Milano non si vendono più case: mercato immobiliare in crisi (anche per il nuovo)

Secondo le stime preliminari, nel secondo trimestre 2024 l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, aumenta del 3,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% nei confronti dello stesso periodo del 2023 (era +1,6% nel primo trimestre 2024). (UIL Pubblica Amministrazione)

Con un po’ di ottimismo lo si potrebbe definire un punto di svolta. Si interrompe così una lunga serie negativa iniziata nel secondo semestre 2022. L’inversione di tendenza però non riguarda tutte le grandi città, Milano infatti registra ancora un calo del 7,3%, Firenze dell’8,1%, Bologna del 2,5% e Torino del 2%. (Corriere della Sera)