Inchiesta hacker, La Russa: “Disgustato, è ora di capire chi spia e perché"

"Stupito più che allarmato" e "disgustato dal fatto che ancora una volta i miei figli, Geronimo e Leonardo, debbano pagare la 'colpa' di chiamarsi La Russa se risulterà confermato che anche loro sono stati spiati". A parlare in un intervento al Corriere della Sera è il presidente del Senato, Ignazio La Russa. La seconda dello Stato è tra i personaggi pubblici finiti nella rete degli hacker della Equalize, l'agenzia di investigazioni di Enrico Pazzali che avrebbe redatto migliaia di dossier abusivi. (la Repubblica)

Su altri giornali

Siamo negli uffici della Equalize, la società di investigazioni fondata dall'ex super poliziotto Carmine Gallo, con socio di maggioranza il presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali. Qui c'è quella che per i pm sarebbe una «collaudata macchina informatica e telematica costruita per effettuare gli accessi abusivi» alle banche dati istituzionali. (il Giornale)

Tra le vittime del traffico di informazioni riservate, così come ricostruito dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano al netto della presunzione di innocenza in questa fase di indagini preliminari, c’erano anche diverse altre persone, più o meno conosciute, nate (e alcune tuttora residenti) in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, dal costruttore vicentino Filippo Tognetto all’imprenditore pordenonese Enea Angelo Trevisan, passando per altri da Padova a Gorizia. (ilgazzettino.it)

Le fonti da coprire. Quindi la massima...perché vi dobbiamo uccidere», raccomandava Gallo ai suoi hacker. (La Repubblica)

Carla Romana Raineri, la giudice e le richieste alla Equalize: «Ci disse 'poi se volete pure intercettarlo abusivamente...'»

Una presunta associazione per delinquere che avrebbe promesso e si sarebbe vantata di poter intervenire su indagini e processi. – C’è anche un ferrarese di 62 anni nell’inchiesta dei dati rubati che conta ben 50 indagati. (il Resto del Carlino)

Ci sono anche Ignazio La Russa, il figlio Geronimo e Matteo Renzi tra i nomi delle persone finite nel mirino della rete di hacker scoperta da una indagine della Dda di Milano che ha portato a una serie di arresti e perquisizioni. (Virgilio Notizie)

Ha fatto cinque, sei reati uno appresso a un altro». «Ha chiesto ai carabinieri di fargli le informazioni e quelli gli hanno fatto lo Sdi, ha chiesto alla Finanza e gli hanno fatto lo Sdi..., l’ha fatto pedinare senza autorizzazione. (Corriere Milano)