Lutto nel giornalismo sportivo, è morto il marsalese Salvatore Lo Presti
E’ morto all’età di 84 anni il giornalista Salvatore Lo Presti. Originario di Marsala, dopo gli studi universitari a Roma ha iniziato a collaborare con le più importanti testate della stampa sportiva nazionale: (Tutto Sport, il Corriere dello Sport e la Gazzetta dello Sport) oltre che con il Corriere della Sera e il Giornale Nuovo. Della “rosea” è stato fino al 2002 capo redattore, seguendo le competizioni calcistiche più importanti (Mondiali, Europei) e portando spesso idee innovative all’interno del mondo sportivo. (Itaca Notizie)
Ne parlano anche altre testate
Addio a Salvatore Lo Presti, detto Totò. Giornalista sportivo simbolo degli anni ’80 è morto a 84 anni, dopo una lunga carriera trascorsa a raccontare il mondo del calcio. Autore del primo Almanacco del calcio mondiale, di cui fu ideatore e direttore, fu penna di prim’ordine per tutti i più importanti quotidiani sportivi d’Italia. (Virgilio Notizie)
E' morto il giornalista Salvatore Lo Presti, aveva 84 anni e per oltre 15 è stato un collega alla Gazzetta dello Sport, dove era arrivato nel 1986 e dove aveva lavorato fino alla pensione, nel 2002, da responsabile della redazione di Torino. (La Gazzetta dello Sport)
Viene ricordato anche per il suo "Annuario del Calcio Mondiale" una vera e propria bibbia sul mondo del pallone che è stata per anni un punto di riferimento per giornalisti, dirigenti e procuratori. Storico giornalista sportivo che ha scritto sulle colonne del Corriere dello Sport, di Tuttosport e infine su La Gazzetta dello Sport, da tutti veniva chiamato "Totò". (Toro News)
Classe 1940, Lo Presti non era un giornalista qualsiasi: legatissimo alla sua terra e a Torino, che era diventata negli anni trascorsi al seguito della Juve la sua casa, Totò era figlio di un giornalismo legato ai fatti, non alle chiacchiere. (La Repubblica)
Originario di Marsala, aveva 84 anni. Gazzetta, dove aveva terminato la carriera seguendo tutte le partite, in Italia e in Europa, della Juventus; era stato anche il creatore dell’Almanacco del calcio e consigliere dell’Ussi. (Giornale di Sicilia)
Sì, cronista: per lui era un complimento. Perché era partito da piccoli fogli della sua Marsala e approdato ai grandi giornali nazionali senza imborghesirsi, perché raccontava Mondiali e dava del tu ai campioni però scendeva in trincea, taccuino in mano, a dare l’esempio a chi sognava il mestiere. (La Stampa)