Cop29: trattativa a oltranza per evitare il collasso sugli aiuti per il clima

Una giornata in più di negoziati per mettere d’accordo i quasi 200 Paesi riuniti a Baku nella Conferenza Onu sul clima non basta: le trattative sono ancora in corso, serve il consenso di tutti i partecipanti. La fatica a trovare un compromesso, lo scambio di accuse e le polemiche mettono in luce tutti i limiti del sistema delle Cop, costretto alle corde dallo sfaldamento del multilateralismo. La chiusura del vertice era prevista per il 22 novembre. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri media

La presidenza della ha pubblicato l'intesa su un sito web delle Nazioni Unite (Adnkronos)

Dopo due settimane di negoziati estenuanti a Baku, in Azerbaigian, che si sono trascinati fino ai tempi supplementari, il Presidente della COP29, Mukhtar Babayev, ha battuto il martelletto alle 2,39 del mattino (le 23,39 di sabato in Italia) per approvare il patto globale. (Corriere della Sera)

Dopo due settimane di negoziati, alla Cop29 di Baku passa l'accordo sull'aumento degli aiuti per il clima ai Paesi in via di sviluppo. Dai 100 miliardi di dollari all'anno attuali, previsti dall'Accordo di Parigi, si arriverà gradualmente a 300 miliardi all'anno nel 2035. (L'Unione Sarda.it)

Alla Cop29 i Paesi più poveri si ribellano: ci ignorano

. Si tratta di un meccanismo simile a quello dell'Ets europeo. (Tiscali Notizie)

E' stato raggiunto a Baku, nel corso della riunione della Cop29, l'accordo sul Baku Finance Goal (BFG), un nuovo impegno a incanalare 1,3 trilioni di dollari di finanziamenti per il clima verso i paesi in via di sviluppo ogni anno. (Tiscali Notizie)

Quando, alle 20 (le 17 in Italia), è arrivata a convocazione per la Plenaria, i delegati si sono precipitati nella sala Nizami dello stadio di Baku confusi e sorpresi. Su quale cifra era stato raggiunto l’accordo sulla quantità di aiuti da versare ai Paesi poveri da parte delle potenze industriali di vecchia data? Sui 300 miliardi di dollari contenuti nell’ultima bozza, circolata due ore prima e platealmente rifiutata dai Paesi più vulnerabili e dall’Alleanza delle piccole isole, usciti insieme dalla stanza per sottolineare la delusione? O su un’altra somma tenuta astutamente nascosta dal presidente del vertice, il ministro dell’Ambiente azero, Mukhtar Babayev? In realtà l’intesa non c’era e non c’è stata fino alla notte di ieri. (Avvenire)