Migranti, il Tribunale di Bologna rinvia il decreto alla Corte Ue: «Con questi criteri la Germania nazista sarebbe stata definita “Paese sicuro”»
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Il quesito dei giudici verte su quale degli ordinamenti, tra nazionale e comunitario, sia prevalente Il tribunale di Bologna ha rinviato il decreto Paesi sicuri, voluto fortemente da Giorgia Meloni, alla Corte di giustizia europea. Per i giudici è indispensabile chiarire quale sia il parametro su cui individuare i cosiddetti Stati sicuri, di provenienza delle persone migranti, e se il principio del primato europeo imponga di ritenere che in caso di contrasto fra le normative prevalga quella comunitaria su quella nazionale. (Open)
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BOLOGNA " Il Tribunale di Bologna ha rinviato alla Corte di Giustizia europea il decreto del governo sui Paesi sicuri, per chiedere quale sia il parametro su cui individuare i cosiddetti Paesi... (Virgilio)
Giudici del capoluogo emiliano fanno ricorso a Corte di Giustizia Ue (LAPRESSE)
“Ormai è di solare evidenza: una certa magistratura accelera procedure e procedimenti ogni qual volta intenda minare l’operato politico di un governo legittimamente in carica. (La Voce del Patriota)
Alla Corte di Giustizia i giudici bolognesi chiedono quale sia il parametro su cui individuare i cosiddetti Paesi sicuri e se il principio del primato europeo imponga la prevalenza delle norme comunitarie BOLOGNA – Il Tribunale di Bologna rinvia alla Corte di Giustizia europea il decreto del Governo sui Paesi sicuri. (Dire)
La velocità con cui il governo ha varato il decreto legge sui Paesi sicuri, per superare (trattandosi di norma primaria) i decreti interministeriali che fino a pochi giorni fa stabilivano l'elenco dei Paesi di provenienza dei migranti considerati non pericolosi per i rimpatri, non ha fermato l'altrettanto veloce replica della magistratura. (il Giornale)
Le parole che scrivono i giudici del tribunale di Bologna nell’ordinanza con cui si chiedono alla Corte di Giustizia europea di esprimersi sul decreto migranti faranno parecchio discutere. Leggere per credere: "Paradossalmente si potrebbe dire che la Germania sotto il regime nazista era un paese estremamente sicuro per la stragrande maggioranza della popolazione tedesca: fatti salvi gli ebrei, gli omosessuali, gli oppositori politici, le persone di etnia rom ed altri gruppi minoritari, oltre 60 milioni di tedeschi vantavano una condizione di sicurezza invidiabile. (Liberoquotidiano.it)