Usa, Sangiuliano "La vittoria di Trump è un caso di studio storico"
ROMA (ITALPRESS) – La nuova vittoria elettorale di Donald Trump negli Stati Uniti “nessuno di noi la immaginava dopo i fatti del gennaio 2021, con l’assalto a Capitol Hill. Nessuno avrebbe immaginato questa traversata che lo ha portato a vincere e in maniera così netta. È ritornato alla Casa Bianca, e al di là di come la si pensi sul personaggio, è un caso di studio storico”. Lo afferma Gennaro Sangiuliano, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress. (CremonaOggi)
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La vittoria schiacciante riportata da Donald Trump nelle elezioni presidenziali della scorsa settimana non è stata una sorpresa per nessuno. La vice presidente Kamala Harris si era rivelata, anzi, uno dei migliori sfidanti tra tutti coloro che quest’anno hanno dovuto affrontare il giudizio delle urne nei paesi industriali avanzati, potendo contare su una campagna elettorale disciplinata, la candidatura storicamente impopolare di Trump e un’economia americana che naviga a gonfie vele. (Corriere della Sera)
È un giudizio netto, inequivocabile, finanche sereno, quello di Gennaro Sangiuliano. Non fosse altro che da anni – e prima di altri – ha studiato da vicino le vicende politiche americane. (Secolo d'Italia)
Nonostante parli di “mandato storico” da parte del popolo americano, il presidente eletto ha vinto il voto popolare con 1.659.047 preferenze (il 2,1% in più) rispetto a quelle che aveva nel 2020. (L'HuffPost)
E lei? Noto che moltissimi italiani stanno esultando per la vittoria di Trump, per non parlare degli sbeffeggi di certi politici o media nei confronti di chi simpatizzava per Kamala. Ma cosa abbiamo noi italiani da festeggiare per questa vittoria? Cari lettori,Molte delle vostre lettere continuano a riguardare il voto americano, quindi torno sull’argomento per un’ultima volta. (Corriere della Sera)
E' ritornato alla Casa Bianca, e al di là di come la si pensi sul personaggio, è un caso di studio storico". Lo afferma Gennaro Sangiuliano, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell'agenzia Italpress (Tiscali Notizie)
Era già tutto scritto nella Storia, che pareva finita sotto le macerie del Muro di Berlino il 9 novembre 1989 e invece è ricominciata per l’ennesima volta a Washington il 5 novembre 2024. La profezia è stata fin troppo facile: la “Nuova Amerika” mostra i muscoli, la Vecchia Europa si disgrega. (la Repubblica)