Il pentimento di Sandokan

A marzo ha compiuto settant’anni e 26 ne ha trascorsi in carcere al 41 bis. La speranza e l’esigenza di rivedere la sua famiglia potrebbero essere le ragioni che hanno convinto Francesco Schiavone, alias Sandokan (l’appellativo gli fu attribuito quando era giovane per una qualche somiglianza con il protagonista, interpretato da Kabir Bedi, del celebre sceneggiato televisivo), per molti anni capo indiscusso del clan camorristico dei Casalesi, a scegliere la strada della collaborazione con gli inquirenti. (Il Manifesto)

Ne parlano anche altri media

«Dovrebbe chiedere perdono a tutti i cittadini di Casal di Principe e a tutta quella gente che ha fatto piangere, umiliato e offeso con la violenza delle armi». In tanti passano dal suo stu… (La Repubblica)

Ecco alcuni stralci dell’e… Un’ossessione: screditare i pentiti. (La Repubblica)

Oppure è stata una malattia a fiaccarne la sua resistenza, come è successo a Matteo Messina Denaro il quale, però, prima è riuscito a godersi trent’anni di latitanza. Forse 26 anni di vita trascorsi al 41 bis alla fine sono diventati troppi anche per lui. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Video, commenti, interviste, Nel giorno del pentimento di Francesco Schiavone, "Sandokan", boss dei Casalesi, lo scrittore si è scatenato sui social più di un Fedez quando annuncia l'acquisto di una Ferrari. (Secolo d'Italia)

Se le sue possibili rilevazioni saranno giudicate attendibili, infatti, non è da escludere un ulteriore trasferimento del boss in un’altra struttura carceraria, sicuramente con minori restrizioni rispetto a quelle con cui ha a che fare da ben 26 anni. (ilmessaggero.it)

Sorveglianza a vista con videocamera affidata agli agenti penitenziari che dovranno monitorare ogni minuto della sua detenzione. Schiavone è recluso al 41 bis «in una stanza singola e videosorvegliata» nel carcere dell’Aquila. (napoli.corriere.it)