Le domande di Giambruno
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Due famiglie dei sei ostaggi israeliani uccisi a Rafah si sono rifiutate di parlare con il premier Benjamin Netanyahu quando le ha cercate per esprimere il suo cordoglio. Nel Paese ieri sera sono state molte le manifestazioni di protesta, una delle più partecipate, davanti al ministero della Difesa di Tel Aviv. Oggi è sciopero generale. Il forum delle famiglie dei cittadini catturati il 7 ottobre ha scritto che queste morti sono la conseguenza di un mancato accordo con Hamas (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altre testate
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza nelle città israeliane in una manifestazione di dolore e rabbia dopo che altri sei ostaggi sono stati trovati morti a Gaza. Imponente quella a Tel Aviv dove ci sono stati anche una trentina di arresti e diversi feriti. (LAPRESSE)
Il ritrovamento di sei cadaveri di ostaggi nella Striscia di Gaza da parte dell’Idf nella notte fra sabato e domenica ha scatenato la rabbia in Israele dove il potente sindacato Histadrut ha annunciato uno sciopero generale per la giornata di lunedì. (LAPRESSE)
La protesta innescata dall'uccisione di sei ostaggi israeliani nelle mani di Hamas ha portato decine di migliaia di persone nelle strade dello Stato ebraico (700 mila secondo gli organizzatori) e le manifestazioni sono sfociate in pesanti scontri con arresti e feriti. (La Stampa)
C’è rabbia in Israele contro il premier Benjamin Netanyahu e il suo governo di estrema destra religiosa. Dopo quasi un anno di guerra, con oltre 40mila palestinesi uccisi a Gaza di cui un terzo bambini, l’obbiettivo di portare a casa vivi gli ostaggi non è stato mantenuto, la regione è in fiamme e nell’opinione pubblica mondiale è cresciuta in modo esponenziale l’avversione verso Israele e verso i 750mila coloni che occupano illegalmente i territori dei palestinesi. (Notizie Geopolitiche)
Le tv nazionali mostrano le immagini delle affollate manifestazioni nel Paese. I dimostranti hanno portato in corteo finte bare con sopra le bandiere israeliane. (Corriere del Ticino)
Oggi Israele si ferma: blocca tutto, anche il principale hub di transito del Paese, l’aeroporto di Tel Aviv, e … Non la liberazione degli ostaggi, non la fine del conflitto. (Il Fatto Quotidiano)