“Dopo due anni di lavoro sulla famigerata mostra sul Futurismo mi hanno fatto fuori”

Della mostra sul Futurismo voluta da Gennaro Sangiuliano si è lungamente dibattuto e ancora si discute. Al punto che è forte la richiesta verso il neo Ministro Giuli di sospendere un evento culturale che sta diventando un grande pasticcio e probabilmente un significativo boomerang. La mostra sul futurismo passione dell’ex Ministro della Cultura, il movimento artistico fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti doveva essere fulcro di una grande esposizione programmata per il 30 ottobre del 2024 alla Galleria Nazionale di Roma e curata da Gabriele Simongini. (Artribune)

Su altre testate

“C’è un caso Boccia al ministero, ma senza la bionda”. Ma che a furia … (Il Fatto Quotidiano)

Roma - Aggiornamento 1 ottobre 2024: è ufficiale la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ha informato oggi i prestatori della nuova data per l'inaugurazione della mostra Il Tempo del Futurismo che è stata fissata per il 2 dicembre 2024. (ARTE.it)

Con più di seicento opere, era stata annunciata circa un anno fa come la più grande rassegna mai vista dedicata al futurismo. (la Repubblica)

Il fragoroso schianto del Futurismo ai tempi di Meloni

Parafrasando Manzoni, si potrebbe dire, riguardo a «Il tempo del Futurismo», che «questa mostra non s’ha da inaugurare», almeno così come è stata configurata con un repentino blitz. Lo dicono molti di quegli esperti della materia con curriculum zeppi di mostre, saggi e cataloghi, che hanno lavorato per mesi e mesi alla sua costruzione, ora desaparecidos, non essendo per l’alta burocrazia del Ministero della Cultura (MiC) mai esistiti come componenti di un Comitato scientifico che non c’è (mai stato), perché forse qualcuno si è dimenticato di scrivere un decreto. (Il giornale dell'Arte)

Tra promesse, annunci e rinvii della nomina a co-curatore dell’esposizione di Alberto Dambruoso – conoscitore tra i più attenti del movimento fondato da Marinetti – ora per l’ex ministro e, chissà?, per il suo successore, Alessandro Giuli, si apre un altro fronte di spine. (la Repubblica)

A parte naturalmente i soliti Papini, Prezzolini, Evola, Gentile e pochi altri. (il manifesto)