Libano, A Marjayoun nel Sud del Paese 500 famiglie hanno comunque deciso di non abbandonare il loro villaggio, nonostante i bombardamenti

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la Repubblica ESTERI

ROMA – “In Libano le persone non ne possono più – ci scrive Marco Perini, direttore dell’Ong AVSI per il Medio Oriente e il nord Africa – dopo mesi e mesi di guerra che dal Sud nelle ultime settimane si è allargata ad altre regioni del Paese, la stanchezza oggi si manifesta in modo drammatico. A Marjayoun, nel Sud, 500 famiglie (oltre 3mila persone) hanno deciso di non abbandonare il loro villaggio, nonostante i bombardamenti, ma sono ormai al limite della sopportazione: le scuole sono chiuse, il lavoro di troppi adulti è instabile, alcuni sono rimasti senza casa ridotta in macerie e tutto intorno, proprio in queste ore, la battaglia aerea e terrestre per la conquista del villaggio vicino di Khiam si è fatta particolarmente feroce”. (la Repubblica)

Su altre testate

Continuiamo a chiedere il cessate il fuoco immediato. Libano: uccisi in media due bambini al giorno (Save the Children Italia)

Che situazione ha trovato? (Vanity Fair Italia)

Lunedì scorso, nella valle orientale della Bekaa almeno 60 persone, tra cui due bambini, sono state uccise dai bombardamenti israeliani durante la notte, in uno degli attacchi più letali nella valle da quando si è intensificato il conflitto lo scorso 23 settembre. (Vita)

Ed è una selezione innaturale, controintuitiva, perché alla fine sono i pazienti più gravi che paradossalmente avranno maggiori possibilità di sopravvivere, di recuperare: i centri specializzati in traumi, con le sale operatorie migliori… Non vorrebbero, ma sono costretti. (la Repubblica)

Roberto Paglialonga – Città del Vaticano La morsa di violenza e di sangue che sta soffocando il Libano a causa della guerra tra Israele e Hezbollah «non ha in realtà sopito e addomesticato lo spirito di solidarietà e accoglienza» che caratterizza i rapporti tra le varie comunità, compresi quelli tra le diverse religioni. (Vatican News - Italiano)

La guerra distrugge gli ambienti sicuri e accoglienti di cui i bambini hanno bisogno. Quando i bambini sono costretti a sopportare periodi prolungati di stress traumatico, corrono gravi rischi per la salute e la psicologia, e le conseguenze possono durare tutta la vita. (UNICEF Italia)