"L’intelligence non può prevedere ogni cosa La colpa? Della politica"
Mario Caligiuri è presidente della Società italiana di intelligence (Socint) e ordinario di pedagogia della comunicazione all’Università della Calabria dove dirige il Master in Intelligence. Esperto di dietro le quinte dell’America, dall’assalto a Capitol Hill ad attentati politici di varia natura, ha reso l’intelligence materia accademica, la insegna in Alte scuole dello Stato ed è autore di quella voce sulla Treccani (il Giornale)
Su altri giornali
L’attentato ai danni del presidente Trump restituisce la fotografia di una superpotenza americana attraversata da profonde fratture e da una pericolosa inclinazione al ricorso alla violenza. L’intervista al prof. (Policy Maker)
Donald Trump, il politico più divisivo d’America, l’uomo dalla retorica più incendiaria, è diventato un martire. Era concretamente vicino alla rielezione alla Casa Bianca già prima dell’attentato alla sua vita. (Quotidiano del Sud)
Non è questione di decibel, di toni da abbassare, di stabilire chi insulta di più, o chi, da ogni parte, non sa più cos’è un avversario politico ma sa solo viverlo e fantasticarlo come un malvagio nemico da abbattere. (L'HuffPost)
Un Paese meritocratico, dunque, che troppo spesso però ricorre alla violenza per fermare gli avversari. Ciascuno può dimostrare agli altri quanto vale e conquistare il consenso necessario per affermarsi nel campo che desidera. (Avvenire)
Del resto l’ex presidente americano ha sempre innescato forti emozioni tra i suoi sostenitori e detrattori. Un’onda di shock e sgomento ha attraversato tutto il Paese, scuotendolo fino alle sue fondamenta e lasciando un segno indelebile non solo su ciò che ruota intorno al Campidoglio, ma anche nell’animo stesso della nazione. (L'Eco di Bergamo)
– L’attivista di Black Power H. L’America è iperbolica dalla geografia in giù, dal rapporto brutale con i nativi a quello disinvolto con le armi, dal razzismo alle stragi nelle scuole. (QUOTIDIANO NAZIONALE)